La Zweite Liga, o 2. Bundesliga, ha preso il via nello scorso fine settimana, con tre settimane d’anticipo rispetto alla Bundesliga. Dopo la prima giornata sono già evidenti pregi e limiti di diverse squadre protagoniste. E soprattutto è già stato identificato chi rischia più di tutti di compiere un vero e proprio disastro: l’Amburgo.
I Rothosen hanno aperto la giornata e il campionato – il loro primo non di Bundes dal 1963 – perdendo male in casa contro l’Holstein Kiel per 0-3. Un pessimo segnale per l’ambiente, che aveva accolto la nuova sfida con rammarico ma anche entusiasmo e voglia di tornare subito nel proprio habitat naturale.
A fine gara spazio alle lacrime in tribuna e ai punti interrogativi in campo, soprattutto su Christian Titz: è davvero lui l’uomo giusto per guidare la squadra e portarla nei primi due posti? La prima gara ha detto di no, specialmente vista fase difensiva. Al disastroso esordio di Bates in Germania si è aggiunta una linea sempre troppo disordinata, alta e facilmente scavalcata dai palloni in profondità. In più la mancanza di una punta vera ha fatto il resto. Con Arp non a disposizione e Lasogga relegato in panchina – probabilmente in attesa di trovargli una squadra dopo l’anno di prestito a Leeds – è stato Jairo (e a volte Narey) a fare le veci del giovane classe 2000, ma i risultati non sono stati proprio eccezionali.
L’Holstein Kiel ha invece sfruttato la propria chance al meglio. Nonostante i tanti cambiamenti rispetto alla scorsa stagione, a partire dall’avvicendamento in panchina tra l’ex Bayern II Tim Walter e Markus Anfang (volato a Colonia), oltre alle partenze di Drexler, Ducksch e Czichos, la squadra è apparsa ancora con le idee chiare e soprattutto con dei sostituti adatti, su tutti Jonas Meffert e Jae-sung Lee. Due nomi a sorpresa: il primo l’anno scorso non ha giocato nemmeno un minuto in Bundesliga col Friburgo, il secondo è arrivato direttamente dalla Corea pochi giorni fa. Ed entrambi hanno dominato al Volksparkstadion.
Con il Kiel si posiziona a tre punti anche il Colonia, vincente per 2-0 sul campo del Bochum tra qualche polemica arbitrale di troppo per la squadra di casa. L’esordio stagionale dell’effzeh ha messo in luce soprattutto quanto Timo Horn abbia davvero poco a che vedere con la Zweite. Il portiere classe 1993 si è reso protagonista di interventi decisivi per tenere in piedi i suoi confermando il suo grandissimo valore. In campo si sono visti altri reduci dalla Bundes, su tutti Hector, Risse, Meré, Clemens e Córdoba, autori di una discreta prova. Nonostante la sconfitta contro i – quasi – vicini di casa, Robin Dutt ha potuto annotare cose positive del suo Bochum, che rimane una squadra candidata alla promozione e tra le più attrezzate della Zweite.
Sconfitta all’esordio anche per l’Ingolstadt, un’altra outsider, forse la prima dietro le due favorite Colonia e (nonostante tutto) Amburgo. La stagione degli Schanzer non sembra iniziare sotto una stella positiva, nonostante il rinnovo firmato da Sonny Kittel (reduce da una stagione da 10 gol e 15 assist) gli infortuni stanno falcidiando la rosa di Leitl: Träsch e Cohen – sostanzialmente la mediana titolare – ne avranno per un po’. E anche Kittel ha guardato la prima partita dalla panchina. Certo il loro sostituto Kerschbaumer ha segnato, ma non è stato sufficiente per battere il Regensburg, partito bene dopo il quinto posto dell’anno scorso.
C’è invece voglia di riscatto per il Greuther Fürth dopo il brivido retrocessione patito all’ultima giornata dell’anno scorso. La stagione è iniziata con il piede giusto grazie a Daniel Keita-Ruel, volto nuovo della Zweite, ex Fortuna Colonia con un passato burrascoso. Per lui una doppietta all’esordio, decisiva per ribaltare il punteggio contro il Sandhausen e regalare tre punti fondamentali ai Kleeblätter. 3-1 il finale, il modo migliore per cominciare.
Punti importanti se li sono presi anche il St. Pauli, ancora lontano dal convincere contro il neo-promosso Magdeburgo, e l’Union Berlino, aggrappatosi a una punizione di Felix Kroos – fratello di Toni – per battere l’Erzgebirge Aue.
Nessuna delle due squadre è finora riuscita a mandare segnali convincenti fino in fondo. Il St. Pauli è apparso ancora molto fragile in difesa, mentre l’Union attende di ritrovare Sebastian Polter, assente in questo primo match, per iniziare a fare davvero piani di promozione. Gli stessi che spera di poter esplorare il Darmstadt, alle prese anch’egli con problemi fisici di alcuni potenziali uomini chiave (su tutti Felix Platte) e in attesa di reinserire in squadra Marcel Heller. Per battere il Paderborn, una delle neopromosse di questo campionato, è stato sufficiente il gol di Dursun – oltre al rigore parato dal grande ex Daniel Heuer Fernandes.
Discreta fatica anche per la Dynamo Dresda, che ha chiuso la giornata battendo il Duisburg in casa per 1-0. Match poco brillante deciso da Lucas Röser, uomo da nove gol nella stagione scorsa chiamato a ritoccare il proprio bottino e, insieme a Koné, trascinare la squadra fino in Bundesliga. La massima serie manca dal 1995.
Per chiudere, da segnalare l’1-1 tra Heidenheim e Arminia Bielefeld, unico pareggio della prima giornata tra due squadre che puntano alla salvezza in Zweite e difficilmente conseguiranno qualcosa in più.
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