Ha saputo conquistare la fiducia di tutto l’ambiente nerazzurro. Lo ha fatto nel pirotecnico e memorabile derby d’Italia
Piotr Zielinski si è preso definitivamente l’Inter. Arrivato questa estate dal Napoli a parametro zero, uno altro dei grandi acquisti da svincolato della coppia Beppe Marotta-Piero Ausilio, il polacco dopo un avvio con qualche difficoltà a causa di alcuni acciacchi muscolari, ha saputo conquistare la fiducia di tutto l’ambiente nerazzurro. Lo ha fatto nel pirotecnico e memorabile derby d’Italia di domenica 27 ottobre, terminato 4-4 con la squadra di Simone Inzaghi raggiunta dal 4-2 dopo aver sfiorato in almeno tre occasioni la quinta rete.
In sostanza, Zielinski è entrato di prepotenza tra i protagonisti principali della sfida di San Siro con i bianconeri, che resterà nella storia del nostro calcio. Il polacco, infatti, è stato scelto da Inzaghi per colmare il vuoto lasciato da Calhanoglu. Il turco è fermo per infortunio e il centrocampista ex Napoli ha superato a pieni voti la prima vera prova regia. Tutto questo dopo l’ingresso a partita in corso a Berna, capitale della Svizzera, contro lo Young Boys in Champions League, in cui si è alternato a Barella al centro del campo. Invece, contro la Juventus Zielinski è stato impiegato per la prima volta da titolare in campionato e lo ha fatto, appunto, regia. Tra l’altro, e questa è un’impresa, non ha fatto rimpiangere Calhanoglu né per quanto riguarda il lavoro da regista né per la freddezza che contraddistingue il turco dagli undici metri.
“Ho giocato in questa posizione qualche volta in Nazionale, non è la mia posizione naturale ma il mister me l’ha chiesto e ho accettato: certo, preferisco giocare in una posizione più avanzata, ma giocherò ovunque mi chiederà di farlo”, le sue parole. Parole che fanno intuire il grande spirito di sacrificio di Zielinski e la grande qualità nell’interpretare un ruolo delicato come quello. Ma questa non è una novità per il club di viale della Liberazione. L’Inter, infatti, lo ha scelto proprio per questo. Come accennato prima, qualche guaio fisico ha condizionato l’avvio di stagione del polacco, ma quando è stato a disposizione ha sempre fatto molto bene.
Poi certo, nella mediana nerazzurra la concorrenza è altissima. Di Calhanoglu abbiamo già detto. Ma in rosa ci sono anche il vice naturale di Hakan, che è Asllani. Poi non si possono non citare i due titolari: Barella e Mkhitaryan. In panchina scalpita sempre Frattesi, uno che quando entra in campo è un uragano e fa sfracelli anche con la maglia della Nazionale italiana addosso, per la felicità di Luciano Spalletti. Zielinski si sta ritagliando un suo personale ruolo. Non a caso, quando è uscito l’Inter è crollata e la Juventus ha riagguantato il pari con la doppietta del formidabile Yildiz: “Sentivo che i flessori si stavano affaticando, le mie gambe stavano soffrendo”, le sue parole al termine del match, che salvano la decisione di Inzaghi di sostituirlo.
Zielinski ha segnato anche i primi due gol con la casacca nerazzurra. Al 15’ si è presentato sul dischetto dopo il rigore fischiato dall’arbitro Guida per l’incredibile (e ingenuo) fallo di Danilo su Thuram. Lancio di Dumfries per Pavard, scappato via da Weah, palla in mezzo e calcione del brasiliano sulla gamba dell’attaccante francese. Per il fischietto campano non ci sono stati dubbi. Zielinski poi si è presentato dagli 11 metri, sostituendo di fatto Calhanoglu un tutto, e ha battuto Di Gregorio.
La Juventus ha compiuto la rimonta in pochi minuti con Vlahovic (assist di McKennie) e Weah (bravissimo nell’occasione Conceicao), ma l’Inter non è stata da meno con il pari meraviglioso di Mkhitaryan. Sul 2-2 è arrivato un altro rigore per i nerazzurri per un calcione di Kalulu su Dumfries. Ed ecco che Zielinski si è ripreso il pallone e ha insaccato il sorpasso. Nella ripresa il 4-2 di Dumfries è stato poi vanificato, come detto, dalla doppietta di Yildiz. Senza dimenticare l’ottima prestazione di Champions, a settembre al debutto nel nuovo format della massima competizione continentale, in casa del Manchester City. Insomma, questa Inter non può fare a meno di Zielinski. E Inzaghi se lo coccola, consapevole di avere un’altra ottima alternativa in regia.
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