Nicolo Zaniolo, nel bene e nel male, è stato il protagonista di Cagliari – Atalanta: lascia in eredità un gol decisivo, che vale cinque punti di vantaggio sulla seconda in classifica, la decima vittoria consecutiva in serie A (mai accaduto prima nella storia della Dea), ma anche un atteggiamento discusso dallo stesso Gasperini. Il calciatore ha spostato gli equilibri, ma anche gli umori di uno stadio con una esultanza che ha fatto arrabbiare i tifosi del Cagliari e l’allenatore dell’Atalanta.
Al momento del gol che ha sbloccato la partita, l’attaccante si è lasciato andare a un entusiasmo considerato eccessivo anche da Pairetto, che ha considerato la sua esultanza al limite della provocazione, sventolandogli il cartellino giallo. Al direttore di gara non è sfuggito lo sguardo di sfida rivolto ai tifosi del Cagliari. Episodio che, alla luce delle dichiarazioni post partita, non è evidentemente piaciuto a Gian Piero Gasperini. Il tecnico ha stigmatizzato gesto e atteggiamento del suo calciatore sottolineando come la gestione delle emozioni sia fondamentale come e quanto l’approccio alla gara. Anche perché il Cagliari, già alle corde prima del gol subìto, si è riacceso, complice anche la spinta del pubblico. La Sardegna Arena che non ha digerito l’esultanza di Zaniolo, ha alzato i decibel a tal punto da risollevare una squadra tramortita che ha sfiorato, sulle ali della voglia di accontentare la propria tifoseria ferita, più volte il pareggio. Un rischio considerato inutile e gratuito da Gasperini.
Zaniolo, dunque, ci è ricascato. Non è fra l’altro la prima volta. Anche a Roma, all’Olimpico, il numero dieci è stato ammonito per una foga eccessiva dopo essere andato a esultare sotto il settore ospiti. Accumulare due gialli in due giornate per esultanza non è considerato tollerabile da Gasperini che gli ha tirato le orecchie in pubblico. Al netto della condotta, sul piano tecnico Nicolò Zaniolo si sta trasformando in quella scommessa vinta che tutta l’Atalanta sperava fosse al momento di puntare su un talento indiscutibile ma disperso fra infortuni e cali di forma. Il ragazzo è già stato due volte decisivo in altrettante occasioni, ribadendo la sua capacità di cambiare in corsa gli eventi e l’inerzia del match. Resta un percorso di maturazione ancora da completare dentro e fuori dal campo ma in questa ottica i segnali sono incoraggianti. Zaniolo ha scelto il profilo basso e del lavoro, “silenziato” voci e polemiche sul suo conto. Adesso serve un nuovo step. È legittimo che il ragazzo, specialmente per quello che ha passato in termini di infortuni, si lasci andare a esultanze cariche di traporto emotivo ma è altrettanto innegabile che non possa accumulare cartellini ad ogni gol segnato.
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