Non è la prima volta che la Nazionale inglese vede in uno dei suoi punti di forza la contea dello Yorkshire. In un Europeo fino ad ora sicuramente deludente per l’Inghilterra, i tabloid inglesi hanno calcato la mano su un parallelismo – forzato ed esagerato – tra Pirlo e Phillips. I giornali non si sono risparmiati a promuovere quel soprannome coniato dai tifosi del Leeds “The Yorskhire Pirlo”. Sicuramente Phillips ha avuto un exploit interessante in questa stagione e giustamente i Whites si sono sbilanciati, sulla scia dell’eccitazione. Al di là di tutto questo però, è interessante studiare quell’aggettivo, “The Yorskhire“, che racconta un rapporto particolare che questa contea ha con la Nazionale di calcio Inglese.
Call him Yorkshire Pirlo. pic.twitter.com/lvSrzstMWy
— ESPN FC (@ESPNFC) June 13, 2021
La Contea degli York
Lo Yorkshire è la contea più antica dell’Inghilterra settentrionale, conta ben 5 milioni di abitanti. Forse, il nome, per gli appassionati di storia, ricorderà la casata degli York, da cui poi viene lo stemma della Contea, il fiore Bianco. Ma non è finita qui: lo Yorkshire ha anche una Nazionale di calcio propria, riconosciuta dalla federazione delle associazioni indipendenti, la CONIFA. Tuttavia è anche una delle contee che più ha regalato giocatori, spesso di alto livello, alla Nazionale di calcio inglese
Here it is…the beautiful new YIFA jersey logo, care of @_mayalukas_ VERY impressed. pic.twitter.com/koS3ZmHSqZ
— The Yorkshire Pages (@YorksPages) September 28, 2017
Kyle Walker, Kalvin Phillips nato a Barnsley così come John Stones, Harry Maguire nato a Sheffield. Nel 2018 in occasione dei mondiali, al Guardian, proprio Maguire ha cercato di dare una motivazione a questa consistente presenza di Yorkshires nella Nazionale. Al tempo infatti in lista c’erano anche Danny Rose di Doncaster, Delph di Bradford, Jamie Vardy e Gary Cahill entrambi di Sheffield, quest’ultimo al confine nel Derbyshire. La risposta, forse un po’ superficiale ma che ci può dare un’idea è stata “Ci sono molti ragazzi dello Yorkshire nella squadra e tendono tutti ad essere difensori o centrocampisti difensivi, deve essere qualcosa di culturale per la zona in cui abitiamo, Magari siamo più adatti a battaglie fisiche”.
Dan Jarvis, del Parlamento regionale, ha rivelato come ci siano davvero poche zone, a detta sua, come lo Yorkshire per sviluppare un calciatore. “Grazie ai World Student Games del 1991 noi abbiamo un’eredità di strutture utili per i ragazzi. Ma in più è chiaro come tra i ragazzi dello Yorkshire ci sia quella resilienza e quella grinta che consentono ai ragazzi dir aggiungere i propri traguardi sportivi.”
Marcelo Bielsa in versione nano da giardino. L’idea di @ellocognome sta spopolando e l’allenatore del Leeds è comparso nei giardini di mezzo Yorkshire (oltre che in Argentina). pic.twitter.com/EzvgPKmgnb
— Il Calcio Inglese (@calcioinglese) June 19, 2021
A Yorkshire Tale
Ci sono pareri discordanti tuttavia, anche perché la situazione calcistica nello Yorkshire non è delle migliori. Non tutte le piccole squadre stanno vivendo delle belle situazioni, e secondo molti veterani calcistici dello yorkshire la popolarità del calcio ha subito una grossa impennata solo a seguito di un brutto tracollo. Un’impennata conseguente forse ai risultati ottenuti in questi anni dai campioni made by York, diffusori di ottimismo tra i giovani ragazzi del Nord dell’Inghilterra. L’esempio più lampante è sicuramente Jamie Vardy, da operaio in fabbrica all’esordio in Premier a quasi 30 anni.
Secondo Danny Rose però il problema del tracollo avuto nello Yorkshire, è paradossalmente proprio la figura dello “York Dream”. “Il pensiero di riuscire a compiere l’impresa, la voglia di andare a giocare in un club, fanno passare in secondo piano la cosa più importante, divertirsi.” dice Rose “Tutti pensano di essere il nuovo Vardy o il nuovo Walker, ma non è così, la strada è in salita, quindi perché non giocare prima di tutto per divertimento?”.
Un video interessante che racconta in parte “la fattoria del calcio” made in Yorkshire
Ora la Nazionale sta cercando di emulare il successo made in Yorkshire delle Olimpiadi del 2012. La presenza York sta affollando ora come allora, la Nazionale, che conta 5 ragazzi provenienti da questa zona: Walker, Stones, Maguire, Phillips e Dominic Calvert Lewin. A questo punto può darsi anche che la visione semplicistica di Jarvis non possa bastare. Può darsi che sia una zona dell’Inghilterra in cui niente è scontato per i ragazzi, abituati sin da piccoli a guadagnarsi tutto senza alcuno sconto. Ma è anche vero che Kyle Walker è uno dei terzini che meglio fa combaciare la tecnica alla velocità, Calvert Lewin è un attaccante tecnicamente molto valido.
Ovviamente il fattore talento incide. Un alchimia tra spirito di sacrificio e predisposizione, ma anche amore per uno sport che può essere una valvola di sfogo per molti ragazzi. Non è un caso che Brian Clough, celeberrimo allenatore inglese, sia proprio originario di Sheffield, Yorkshire. Chi sa se questa invasione porterà i suoi frutti, per ora non ci resta che aspettare, in attesa magari questa volta (o forse no) di uno Yorkshire Messi.