La Juventus perde male con lo Stoccarda e torna a interrogarsi: la sconfitta, che ha rischiato di essere molto più ampia nel risultato lascia comunque in eredità scenari che sembravano chiusi e mette in discussione alcuni elementi, oltre allo stesso Thiago Motta. Una delle tante incognite legate a questo inizio di stagione si chiama Kenan Yildiz.
I numeri che accompagnano il calciatore turco nelle ultime uscite sono impietosi. Un gol, alla Del Piero, di rara bellezza ha acceso fantasie e alimentato paragoni più che altro nocivi. Il ragazzo è stato catapultato in una dimensione che evidentemente ancora non gli appartiene. Per ora, l’unico aspetto che lo accomuna a Del Piero, è la maglia numero 10, comunque di almeno qualche taglia più larga considerando predecessori come Tevez e Dybala. Di certo il gioco offensivo della Juventus non lo aiuta, ma anche Yildiz ci mette del suo: non salta l’uomo, perde diversi palloni, si immalinconisce sino ad uscire dalla partita. Nessuno mette in dubbio il talento e i margini di miglioramento del ragazzo, ma la sensazione che possa dare di più è evidente: in 90’ ha tirato solo una volta verso la porta, ha toccato 39 palloni, tentato 7 dribbling con una conversione bassina (solo tre quelli riusciti).
L’80% dei passaggi riusciti confermano perlomeno il piede, assai educato, del ragazzo. Numeri che potrebbero spingere Thiago Motta a cambiargli il ruolo. Complice l’assenza di Koopmeiners che dovrebbe prolungarsi anche nel big match contro l’Inter e le difficoltà di Douglas Luiz non è escluso che il tecnico possa decidere di spostare il turco al centro della linea dei tre dietro Vlahovic. Un Yildiz sottopunta che potrebbe, in un colpo solo, risolvere tutti i problemi: avvicinerebbe il ragazzo all’area di rigore, liberandolo dall’incombenza di ricevere il pallone decentrato o spalle alla porta e permetterebbe a Vlahovic, spesso avulso dal gioco, di giocare più palloni.
Resta da capire se le caratteristiche del calciatore, abile a smarcarsi e a far correre il pallone si sposino con un ruolo che richiede una certa intensità oltre che velocità di pensiero e di gambe. Al netto delle difficoltà oggettive occorre considerare anche le necessità della squadra. Se Yildiz si spostasse al centro, resterebbe vuota la casella a sinistra. Problematico riempirla: Mbangula, dopo l’exploit di inizio stagione, si è un po’ smarrito. Nico Gonzales è infortunato. E comunque quel posto da regista offensivo creativo è di Koopmeiners, fortemente voluto da Motta e dalla dirigenza. Il rischio di generare un equivoco tattico e di disperdere un capitale è davvero molto alto.
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