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Yildiz, altra “linguaccia” a Del Piero: nuovo record

La Juventus vince il derby di Torino 2-0 senza correre rischi. Due lampi di Weah e Yildiz stendono un Toro in crisi nerissima. Prestazione non indimenticabile, ma che basta e avanza a Thiago Motta: il tecnico puntava al sodo e va alla sosta come voleva. Tre punti per posizionarsi al secondo posto e sperare che Inter e Napoli si ostacolino a vicenda e con una squadra in crescita.

Né calcio champagne, né “cortomuso”: è la solida Juve

È la solida Juve di Thiago Motta. Né calcio champagne, né “cortomuso” soffrendo e difendendo il golletto. Questo derby della Mole passerà alla storia più per l’omaggio ai 50 anni di Alessandro Del Piero che per quanto visto in campo. La Juventus ha tesaurizzato gli spunti di Weah e Yildiz, abili a sfruttare le disattenzioni di un Toro brutto, spuntato e in caduta libera. La pochezza dei granata negli ultimi sedici metri ha contribuito anche al ritorno al clean sheet che aveva caratterizzato le performance di inizio stagione. La sensazione è che Thiago Motta, capace di azzeccare tutte le scelte, come quella di lanciare Weah dal primo minuto e di utilizzare Conceicao a partita in corso per sfruttarne al meglio freschezza e inventiva, firmerebbe per vincere sempre così. Seconda vittoria “sporca”. Un gol per spaccare la partita, un altro per metterla in ghiaccio, in mezzo poco o nulla concesso all’avversario.

Yildiz, un conto aperto con Del Piero

Festeggia soprattutto Kenan Yildiz, con tanto di festeggiamento e dedica ad Alessandro Del Piero. A 19 anni e 189 giorni è il terzo più giovane marcatore nella storia della Juventus nei derby contro il Torino in Serie A, dopo Felice Placido Borel (18 anni e 243 giorni nel 1932) e Bruno Nicolè (18 anni e 244 giorni nel 1958). Numeri da predestinato per il ragazzo turco che continua a collezionare record, fra l’altro sottraendoli al suo predecessore con la maglia numero 10 che ha scritto la storia della Juventus. A 19 anni e 136 giorni ha segnato il suo primo gol in Champions League contro il PSV, con una parabola degna del miglior Pinturicchio sfilandogli il primato di precocità. Alessandro Del Piero aveva segnato per la prima volta in Europa a 20 anni e 308 giorni. Con l’Inter aveva realizzato il quarto gol lontano da casa a 19 anni e 176 giorni, con tanto di “linguaccia” ad Alex che aveva toccato quel traguardo a 20 anni e 195 giorni. Al netto dei numeri, è comunque un altro giocatore rispetto allo scorso anno. La cura Thiago Motta, decisamente, funziona.

 

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