In un periodo in cui al Palmeiras sembra andare tutto bene è impossibile non notare l’esplosione di Yerry Mina al centro della difesa: nel contesto di una squadra che segna tanti gol su calcio piazzato è facile vederlo protagonista anche in zona gol ma oltre alle reti (fin qui pesantissime) segnate, il difensore colombiano si è dimostrato un elemento imprescindibile nello scacchiere della capolista.
Quella di Mina è sicuramente una carriera in crescendo: in patria lo avevamo visto vestire la maglia dell’Independiente Santa Fe, allora guidato da un maestro come l’uruguagio Pelusso. Don Pelu aveva creato nella sponda cardenal di Bogotá un sistema difensivo collaudato di altissimo profilo per gli standard non solo colombiani ma anche sudamericani in generali: nel suo 4-4-2 un centrale fisico e comunque atletico come Yerry Mina trovava terreno fertile per una crescita importante che lo ha messo in copertina soprattutto nella Copa Sudamericana 2015.
Quell’edizione vinta proprio dal Santa Fe è stata il vero trampolino di lancio per un centrale dalle indiscusse potenzialità che cercava solamente la chiamata giusta: è arrivato per primo un Palmeiras ambizioso che stava costruendo una grande squadra e rifiutare è stato impossibile.
Al Palmeiras un titolo nazionale manca dal 1994, anno in cui a vestire la maglia del Verdao c’erano campioni del calibro di Roberto Carlos, Edmundo e Rivaldo. Da quel momento, e in particolar modo negli ultimi anni, abbiamo sempre visto la squadra paulista tra le favorite senza mai riuscire a compiere quel passo in più per tornare in vetta al Brasile.
Mai come quest’anno il Palmeiras sembra all’altezza del titolo, vuoi per una classifica che comincia fortemente a sorridere, vuoi per una squadra ben collaudata che si fa sempre trovare pronta.
Yerry Mina è stato uno dei calciatori più importanti per la crescita di questa squadra: ha la personalità per fare bella figura in una difesa a 4, il passo per competere in un campionato come il Brasileirao, e riferimenti giusti al suo fianco come l’eterno Edu Dracena o il fortissimo Victor Hugo che lo accompagnano nella sua crescita professionale.
Adesso il colombiano classe ’94 è uno dei fiori all’occhiello della capolista brasiliana (al momento la seconda difesa del campionato) e i gol pesantissimi nei derby contro San Paolo e Corinthians (che di fatto hanno tolto dalla corsa alla Libertadores la Tricolor prima, e da quella al titolo il Timao poi) lo mettono in vetrina anche come difensore goleador.
Insomma, si parla di un centrale affidabilissimo con grande personalità, forse assieme a Rodrigo Caio il miglior centrale di questo campionato.
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