Chi lo avrebbe mai pensato nel 2002, dopo la scandalosa eliminazione dal Mondiale per mano della Corea del Sud ai calci di rigore, che quello potesse essere un anno di grazia per il calcio spagnolo. Nello stesso anno dei contestatissimi gol annullati da Gamal Gandhour e del rigore sbagliato da Joaquín sono nati infatti alcuni dei talenti più limpidi della nuova generazione. Ansu Fati e Pedri si sono già fatti conoscere nel tempo e si sono esaltati in Champions, ma l’ultimo turno di Europa League ha finalmente messo in mostra quello che potrebbe essere un altro campioncino della generazione 2002, Yeremi Pino.
Unai Emery appena arrivato al Villarreal ha dato subito un’occhiata al settore giovanile, storicamente di buonissima qualità, e ha intravisto nel canario le potenzialità di un grande giocatore da poter portare in prima squadra nonostante la presenza di esterni di alto livello come Chukwueze e il neo arrivato Kubo, anche lui giovanissimo. Ma il calendario intenso e la fase a gironi di Europa League giocata in settimane continue, hanno dato all’allenatore basco la possibilità di provare questo talento per l’attacco, schierato negli spezzoni finali di entrambe le partite.
Ma se col Sivasspor non era riuscito a ritagliarsi un grande spazio, contro il Qarabag è persino riuscito a trovare il suo primo gol in carriera in prima squadra. Come se fosse un regalo per i 18 anni, compiuti il 20 ottobre scorso, una promozione per far capire che il talento a disposizione è molto importante. Grandissima giocata partendo da sinistra per poi calciare con il destro, il suo piede e far brillare gli occhi di chi ancora non conosceva questo ragazzo. Gol oltretutto importante, perché arrivato in situazione di svantaggio, prima che la squadra poi completasse la rimonta per vincere 3-1 a Baku.
Il talento sembra importante, anche se chiaramente è troppo presto per poterlo valutare, visto che vanta solo due presenze in prima squadra e rimane pur sempre un neomaggiorenne. Però l’illusione di aver scoperto un nuovo possibile talento per l’attacco può far sorridere il calcio spagnolo, che si coccola la sua generazione di classe 2002, entrati con un impatto brutale nel calcio dei grandi. I due campioncini del Barcellona chiaramente hanno già uno status importante, mentre Yeremi Pino dovrà sfruttare le occasioni che Emery potrà concedergli in questa stagione, in particolare in questa fase a gironi di Europa League che presenta ancora quattro impegni e che a breve, vista la classifica già indirizzata, potrebbe concedergli anche un minutaggio più ampio.
Anche perché per tutta la carriera il canario ha bruciato le tappe: il Villarreal lo prese nel 2016 con un’offerta importantissima utile a battere la forte concorrenza del Barcellona e da allora i suoi numeri sono stati sempre impressionanti con le squadre giovanili o le rispettive filiali, oltre che nelle selezioni giovanili della Spagna. In particolare la capacità di segnare così tanto, con stagioni anche da 22 gol da sotto età, lo hanno reso un profilo appetibile anche per la prima squadra ed è per questo che Emery si è fidato così presto di lui: forte, esplosivo e classe 2002, l’anno d’oro del calcio spagnolo.
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