L’arrivo di Hansi Flick sulla panchina del Barcellona ha generato una rivoluzione dentro e fuori dal campo. Dal punto di vista sportivo, basta dare un’occhiata alla classifica della squadra sia in Spagna sia in Europa. Nella Liga la squadra occupa saldamente il primo posto, in Champions League è tra le prime otto che danno accesso diretto agli ottavi. Spostando il focus lontano dal rettangolo di gioco, spicca la valorizzazione dei giovani: 370 milioni di euro.
Un tesoro costruito in casa: la Masia, una miniera d’oro
Il Barcellona vince, diverte e detta legge grazie alla linea verde. La “Masia”, il settore giovanile più famoso del mondo, continua a produrre profitti. È una vera e propria miniera d’oro: in soli tre mesi il valore dei nove calciatori più giovani in rosa è cresciuto di 85,5 milioni. Una cifra considerevole. Ovviamente in cima a questa classifica c’è Lamine Yamal il cui valore di mercato è di 150 milioni. All’inizio di questa stagione, dopo l’Europeo, era già valutato 120. Il suo incremento di 30 milioni è pari al 25% rispetto al valore precedente. Impressionante anche la crescita di Fermín Lopez: la sua valutazione è passata dai 30 ai 50 milioni. Una percentuale di crescita del 66%. In generale gli ultimi cinque calciatori formati alla Masia valgono qualcosa come 370 milioni di euro: Lamine Yamal (150), Gavi (90), Fermín (50), Cubarsí (40) e Balde (40). Elementi che sarebbero costati una fortuna sul mercato e invece sono in rosa a costo zero.
La nuova filosofia: clausole per proteggere i talenti
Le giovanili del Barcellona, per ogni aspirante calciatore, rappresentano il non plus ultra, ma a Deco non basta. Al prestigio, il neo dirigente del Barça vuole abbinare il protezionismo: non a caso sta cambiando l’intera filosofia relativa alle clausole di rescissione per evitare tentazioni e qualsiasi tipo di fuga. E il nuovo metodo è già in essere nei nuovi contratti. L’idea è che gli inquilini della Masia abbiano una clausola rescissoria direttamente proporzionale al raggiungimento dei risultati sportivi. A 16 anni, chi firma per il Barcellona ha una clausola da sei milioni. Quindi si sale: una sola presenza nella Youth League accresce il valore da un minimo di due milioni a una quota indeterminata, che si stabilisce in base al potenziale del calciatore. Si può arrivare sino a 15, quando si esordisce nel Barca B. Al momento del passaggio in prima squadra, la clausola liberatoria potrà arrivare a spingersi fino a 50 milioni, che è il limite previsto per questi giovani. A quel punto, se il talento esplode, lo si blinda a nove mandate, quanto le cifre da scrivere sull’assegno dell’acquirente che non sarà scoraggiato. A volte capita: il caso Neymar ha evidentemente fatto scuola.