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Xabi Alonso, è il momento del ritiro di una leggenda

Xabi Alonso, elegantissimo e leggendario centrocampista spagnolo, ha deciso di ritirarsi dal calcio giocato a fine stagione. La sua carriera è stata ricca di successi, ed al giorno d’oggi resta una pedina fondamentale nel Bayern Monaco di Carlo Ancelotti. Xabi è cresciuto nei Paesi Baschi, ed è un prodotto delle pregiate giovanili della Real Sociedad. Con il tempo ha progressivamente modificato la sua posizione in campo, passando dalla trequarti campo alla mediana, ed in casi disperati è stato anche impiegato come difensore centrale. Con le squadre di club ha vinto ben 2 Champions League (Liverpool e Real Madrid), 3 campionati nazionali (Real Madrid e Bayern Monaco) e svariate coppe nazionali. Con la maglia della Roja, invece, ha conquistato un Mondiale e due Europei, per la gioia di tutto il popolo spagnolo. Ovunque questo signore abbia giocato, è ricordato come un vero signore del centrocampo; anche i tifosi delle squadre rivali, tuttavia, devono ammettere la sua estrema eleganza e leadership, tratti distintivi durante la sua intera carriera. Noi siamo pronti a tributare a Xabi un articolo nel quale ripercorrere varie tappe della sua carriera, per innamorarci ancora una volta del prototipo del centrocampista perfetto.


GLI INIZI- Il nostro ragazzo cresce a San Sebastian, dove con il tempo, e con le esperienze calcistiche, diventa stretto amico di Mikel Arteta, che in futuro avrebbe giocato nell’altra sponda di Liverpool, nei Toffees. Ovviamente Xabi non poteva sapere cosa sarebbe successo in futuro, perciò si dedicò alla sua crescita nella Real Sociedad, storica società basca dove suo padre vinse due campionati.

Prima dei quattro anni trascorsi con la maglia della prima squadra del club del nord della Spagna, Xabi venne girato alla meno ambiziosa e storica squadra dell’Eibar, dove riesce a mettere in mostra le sue doti. E’ proprio grazie a questo prestito che i dirigenti della Real Sociedad si accorgono del suo talento, e lo riportano al Sacristan, con l’intenzione di farlo diventare un pilastro della squadra. E la missione riesce, e riesce benissimo. Xabi gioca con questa maglia dal 2001 al 2004, diventando giorno dopo giorno un punto di riferimento nell’11 titolare bianco-blu.

E’ in questo periodo che viene anche convocato nella nazionale spagnola. La selezione iberica infatti stava cercando di rinnovarsi dopo la negativa esperienza al Mondiale Nippo-Coreano del 2002, dove fu una delle tante vittime della preservata Corea del Sud. Siamo nel 2003, e Xabi in breve tempo divenne una delle prime scelte per il centrocampo spagnolo.


IL SOGNO INGLESE- Nell’estate del 2004 si conclude l’esperienza con la Real Sociedad, club che ancora una volta era riuscito a lanciare un grande talento nel mondo del calcio. Alla corte della società arriva infatti il Liverpool, con un’offerta sostanziosa che passa di molto i 15 milioni di euro. Xabi non ci pensa due volte: raggiungere i Reds avrebbe significato essere protagonista del calcio europeo, in uno dei club più storici del mondo del calcio. Ed i progetti del giovane spagnolo vanno a buon fine. Nella prima stagione trova moltissimo spazio iniziando a formare una delle coppie più ricordate e celebrate della storia, insieme ad un certo Steven Gerrard.

Con il capitano del Liverpool al suo fianco, Alonso diventa sempre più un giocatore completo. Regala gol e giocate da maestro ad una squadra famosa anche per la riconoscenza dei suoi tifosi, e presto diventa idolo dell’intera tifoseria per le dimostrazioni di attaccamento alla maglia. E’ proprio nella prima stagione dove Xabi raggiunge il sogno di ogni calciatore, alla giovane età di 24 anni. Vince infatti, nel maggio del 2005, la finale di UEFA Champions League, nella famosissima finale di Istanbul contro il Milan. La cavalcata trionfale del Liverpool è una delle più belle e memorabili dell’intera storia della competizione; e Xabi Alonso, ovviamente, ne è protagonista in svariate situazioni. Tornato infatti da un brutto infortunio invernale, è il migliore in campo nei quarti di finale contro la Juventus, partita nella quale era assente il suo compagno di reparto Gerrard, e perciò il suo recupero fu a dir poco fondamentale. Ancora più indimenticabile il momento in cui realizza, su ribattuta da calcio di rigore, il gol del 3-3 contro i Diavoli di Milano, facendo esplodere di gioia tutto il popolo Reds presente alla finale turca, o collegato da ogni parte del mondo. Raggiunti i calci di rigori, il Liverpool trionfò con gol di giocatori per certi versi inaspettati: nè lo spagnolo, e nè Steven Gerrard (impeccabile rigorista), presero infatti parte alla lotteria decisiva.

Il biennio successivo, dal 2005 al 2007, vede Xabi Alonso diventare pian piano uno dei migliori giocatori del campionato inglese. Purtroppo non arriverà mai per il centrocampista spagnolo la soddisfazione di un titolo di campione di Premier League, ossessione che resterà fino al giorno d’oggi nel cuore e nella mente del popolo Reds. Uno dei tanti momenti memorabili di Xabi con la maglia del Liverpool è un terzo turno di FA Cup, competizione che storicamente regala emozioni non-stop. In quell’occasione mise a segno due reti, una da 40 e una da 60 metri, regalando una vittoria tirata ed in rimonta alla sua squadra, e dimostrando di avere doti balistiche clamorosamente importanti.

Nel 2007 invece, perde la rivincita europea contro il Milan, che si impone per 2-1 ad Atene dopo che l’olandese Kuyt aveva alimentato le speranze di un’altra memorabile rimonta a pochissimi minuti dalla fine della partita.

Termina l’indimenticabile esperienza inglese con circa 200 presenze con la maglia del Liverpool, passando al Real Madrid nell’agosto del 2008, in seguito agli Europei austro-svizzeri vinti con la Spagna. Per Xabi è il primo trofeo con la Roja, nazionale che ha lavorato perfettamente in seguito ai già citati mondiali del 2002. Molti protagonisti di quegli Europei infatti, furono convocati in nazionale nel 2003, e Xabi Alonso è uno degli esempi più lampanti.

 


MADRID, IL TRENO CHE PASSA UNA VOLTA SOLA- Xabi Alonso sarebbe probabilmente rimasto a vita con la maglia dei Reds, se non fosse stato che dalle parti di Anfield iniziarono ad aggirarsi vari osservatori del Real Madrid. Il profumo della maglia dei Blancos è troppo soave per tutti i calciatori del pianeta, figuriamoci per un centrocampista come Xabi, già esperto ma ancora affamato di vittorie. Vittorie che arriveranno purtroppo in maniera meno consistente del previsto, dato che il fu il Barcellona a prendersi la scena spagnola, e spesso mondiale in quegli anni.

Ma Alonso non ha dimenticato come si gioca in Liga, ed in quattro e quattro otto torna protagonista nella nazione di paella, corrida e sangria. Viene prima allenato da Manuel Pellegrini, discusso manager che ha di recente lasciato la panchina del Manchester City facendo spazio a Pep Guardiola. Sotto la gestione del cileno Xabi non ottiene nessun trofeo, ed in un club come quello delle Merengues una gestione simile è inaccettabile. E’ per questo motivo che l’anno successivo arriva in quel di Madrid un certo Josè Mourinho, fresco fresco di imprese europee con l’Inter.

Prima di ottenere successi con il Real Madrid, tuttavia Xabi ottiene un’altra enorme soddisfazione con la maglia della Spagna. Diventa Campione del Mondo nel Mondiale sudafricano del 2010. La finale, nella quale è titolare e protagonista, è decisa da una girata di Iniesta nei tempi supplementari, e segnata da un intervento killer di Nigel de Jong ai suoi danni, sanzionato con un semplice cartellino giallo. Per Xabi Alonso è il secondo trofeo importante con la nazionale spagnola, dopo la vittoria dell’Europeo 2008.

Nella stagione successiva, la 2011-12 arrivano finalmente delle soddisfazioni con il Real Madrid: i Blancos interrompono il dominio Blaugrana riuscendo ad ottenere la Liga dopo anni di attesa. Resta tuttavia il desiderio di vittoria della Decima Champions League, un qualcosa che con gli anni diventerà un’ossessione per i dirigenti e per i tifosi del Real Madrid. Xabi Alonso continua ad essere un giocatore fondamentale per Mourinho e per l’intero Madrid. Al termine della stagione 2011-12 viene eletto in assoluto il miglior centrocampista del campionato, rivelando uno stato di forma ancora fantastico a 31 anni.

Nell’estate del 2012 è protagonista con la maglia della Spagna della vittoria di Euro 2012: gli spagnoli annientano l’Italia in finale, con un 4-0 che tuttavia sa di beffa per il popolo del Belpaese, ed un altro importantissimo titolo finisce nell’ormai ricco palmares di Xabi Alonso.

L’anno successivo, invece, è eletto nella miglior formazione della UEFA Champions League, ed insieme a questo importantissimo riconoscimento personale, arriva la tanto sudata ed attesa vittoria del trofeo. Per il Real Madrid è la decima Champions League della sua storia, sotto la guida dell’invincibile Carlo Ancelotti un’onorificenza strepitosa, che porta i Galacticos ad essere l’unico club ad andare in doppia cifra in una competizione tanto importante. Per Xabi è la seconda della sua carriera, e per i tifosi del Real è delirio assoluto!

L’estate della stessa stagione, tuttavia, Xabi decide di viaggiare verso nuove esperienze…

L’ULTIMA SINFONIA BAVARESE- La chiamata del Bayern Monaco di Guardiola è davvero molto interessante per lui che non ha mai provato il campionato tedesco. Inutile dire che la Bundesliga è un campionato di livello, e a quanto pare Xabi lo sa, e lo vuole testare.

Con l’ex manager del Barcellona è subito feeling totale. Il centrocampista viene da molti esperti di calcio considerato nel periodo migliore della sua carriera nonostante i tantissimi chilometri già percorsi. Con una punta come Lewandowski davanti, Robben e Ribery ai lati, sembra tanto di essere rimasti a Madrid. Il Bayern gioca un gran bel calcio, e molto passa dai piedi di Xabi, che da ritmo e qualità alla squadra, ciò che continua a fare anche oggi.

Con i bavaresi vince tanto, ma solo in patria. Al giorno d’oggi si è intascato due Campionati tedeschi, 1 DFB Pokal (Coppa di Germania) ed una Supercoppa tedesca. E chi sa, che al termine di questa stagione, non potremo vedere una terza Champions League (ancora sotto la guida di Carletto), stampata nel suo palmares per sempre.


E’ doveroso ringraziare Xabi per le emozioni che ci ha regalato, ed il creatore per la possibilità dataci di vivere in un periodo così bello del calcio, che ha visto questo signore basco fare cose memorabili a destra e a manca.

GRACIAS XABI!

 

Paride Coti

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