Di solito racconta la nostalgia, le pene d’amore e l’abbandono, ma questa volta il Fado regala al Wolverhampton una colonna sonora inedita e strabiliante per la notte di Europa League della sua storia. Già, perché dopo aver stupito tutti nella scorsa Premier League, gli Wolves non hanno nessuna intenzione di mollare la presa anche in Europa, dove a regnare è sempre la solita colonia portoghese.
Questa volta la saudade e le malinconiche note della guitarra portuguesa lasciano posto all’entusiasmo di un successo continentale atteso e sapientemente costruito da Espirito Santo, l’unico in grado di saper plasmare la sua squadra passo dopo passo, portandola dalla Championship alle stelle. Certo, siamo soltanto all’andata del secondo turno preliminare, ma anche in questo caso è lecito sognare per un gruppo che negli ultimi anni è riuscito faticosamente a rialzare la testa.
A mettere al sicuro la qualificazione degli Wolves contro il Crusaders ci hanno pensato Jota prima e Vinagre in pieno recupero, due dei tanti portoghesi che costruiscono la solida spina dorsale del club più atipico cella Premier League. Dunque mix che vince non si cambia: i cinque rappresentanti del Portogallo presenti fra campo e panchina ieri sera (sei, se contiamo anche l’allenatore) hanno saputo dare anche in Europa quella spinta decisiva che appena qualche mese fa aveva reso il Wolverhampton la vera sorpresa di tutta la Premier League.
La strada per arrivare alla fase a gironi, vero punto di partenza di questa campagna europea, è ancora lunga, ma da una squadra così possiamo aspettarci di tutto. Il prossimo passo sarà quello di blindare il vantaggio maturato contro i nordirlandesi, affinando così ancora di più il gioco e il grande spirito di squadra, due degli elementi che hanno fatto la differenza nelle ultime stagioni.
La rinascita è completa: adesso il Wolverhampton può finalmente ricominciare fra le più grandi, provando a lasciare un’impronta importante e a diventare anche in Europa la squadra più sorprendente di tutte.
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