Nell’intricato puzzle calcistico di Londra, fra gloriosi club decaduti e mostri sacri della Premier League, c’è una squadra che sta scrivendo la storia spinta soltanto dal supporto dei propri tifosi. Niente investimenti multimiliardari, nessuno sponsor di spessore: è l’AFC Wimbledon, il club dei tifosi, la squadra che a fatica sta provando a scalare la piramide del calcio inglese per scrivere un’altra bella favola, l’ennesima in Inghilterra.
Arrivare in League One non è un traguardo dei più brillanti, ma per una squadra nata appena 14 anni fa è un’impresa da incorniciare, l’inizio di un sogno che potrebbe riportare il più giovane club d’Inghilterra ai fasti del vecchio Wimbledon FC, suo diretto antenato vincitore di una storica FA Cup nel 1988.
E pensare che il giovane Wimbledon è nato da un accordo mancato, un compromesso troppo duro da raggiungere: i Dons infatti nascono il 30 maggio 2002 grazie ad un gruppo di tifosi che, capitanati da Kris Stewart, si oppongono categoricamente alla decisione della Football League di spostare la loro squadra a Milton Keynes, distante ben 100 km, a causa dei guai finanziari. Spostare il Wimbledon dalla sua cornice, lontano dal suo posto, in una città a cui non appartiene appare ai tifosi una decisione folle e li costringe a patire da zero, fondando una nuova squadra con un nuovo nome.
Così nasce l’AFC Wimbledon, con l’acronimo AFC che sta a significare “a football club”, per voler rimarcare la sua origine dal basso, il suo stretto legame con i suoi tifosi, ancora più evidente dal nome dello stadio, “The Fan’s Stadium”, una vera e propria casa per tutti quelli innamorati dei Dons.
Nei suoi primi anni di vita la squadra comincia a macinare successi, arrivando addirittura a scrivere un pezzo di storia con le sue 78 gare consecutive senza sconfitte, un record che in Inghilterra perdura ancora adesso in tutte le categorie. La più grande soddisfazione per il Wimbledon però arriva proprio oggi, nel giorno del suo 14esimo compleanno: grazie alle reti di Taylor e del più noto Akinfenwa, la Bestia, i Dons battono il Plymouth ai play-off e si assicurano un posto in League One, l’equivalente della nostra Lega Pro. Il destino però ha voluto aggiungere un pizzico di fascino in più ad una storia già fantastica: il nuovo Wimbledon infatti il prossimo anno dovrà fare i conti con il suo passato, il retrocesso Milton Keynes che non è altro il rinnovato, come da accordi, Wimbledon FC.
È il proseguimento perfetto della storia d’amore fra il Wimbledon e i suoi tifosi, quei tifosi che hanno preferito ripartire dal fango piuttosto che strappare la loro squadra dalle sue naturali radici. Un bellissimo esempio di come il calcio moderno, nonostante tutto, riesca ancora ad essere incredibilmente romantico.
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