La vittoria in Europa League contro il Lione è già storia per il West Ham che disputerà la semifinale di una competizione europea dopo 46 anni dall’ultima volta. Il lavoro portato avanti di David Moyes ha trasformato gli Hammers in una squadra solida che può sognare di portare a Londra un trofeo che sarebbe il giusto coronamento del processo di crescita messo in atto negli ultimi anni. E il destino ha voluto preparare per gli inglesi il remake dell’ultima semifinale europea, quella contro l’Eintracht del 1976.
La vittoria contro i tedeschi resta una pagina di storia importante per il West Ham che spera di replicare l’impresa messa in scena nella Coppa delle Coppe: allora la squadra guidata da Johon Lyall superò i quarti di finale contro l’ADO Den Haag grazie alla regola dei gol segnati fuori casa e riuscì a mettere in atto una clamorosa rimonta nella sfida di ritorno contro l’Eintracht con un 3-1 che i tifosi ricordano ancora oggi. Quella campagna europea però terminò con la sconfitta nella finale di Bruxelles contro l’Anderlecht, un finale che questa volta gli Hammers proveranno a capovolgere.
E in effetti i motivi per sperare nella grande cavalcata ci sono tutti. In semifinale i londinesi troveranno un avversario tosto che è riuscito a dare una lezione di calcio al Barcellona al Camp Nou e si candida a essere uno dei favoriti per la vittoria dell’Europa League. Ma la vittoria in casa del Lione non può passare in sordina: se nella partita d’andata c’erano state alcune imperfezioni, il West Ham visto in Francia è stato una macchina quasi perfetta, guidata ancora una volta dalle geometrie di Declan Rice, il migliore in campo per distacco, e dal talento di Jarrord Bowen che ha bissato il gol segnato appena una settimana fa.
Neanche l’emergenza in difesa data dall’infortunio di Kurt Zouma e dalla squalifica di Aaron Cresswell si è fetta sentire. Anzi, Moyes ha puntato tutto su Craig Dawson, il talismano del West Ham in questa Europa League arrivato per circa due milioni di sterline dal Watford. Proprio come accaduto già nel 3-0 contro il Genk, è toccato ancora al centrale di difesa il compito di aprire il conteggio dei gol, una sorta di rituale che anche questa volta ha portato gli Irons alla vittoria.
Il sogno di giocare in Champions League il prossimo anno è sempre più vivo e gli Hammers si godono la gloria dopo una serata che resterà nella storia: dopo 46 anni si giocheranno finalmente una semifinale europea e la possibilità di riempire una bacheca che resta vuota dall’Intertoto del 1999, con un gruppo di ragazzi che comunque vada è già riuscito a strabiliare l’Europa.
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