Terra di maghi, principi e re, culla di storie leggendarie, di sport e di cultura: difficile descrivere le mille sfaccettature di Cardiff, una città vivace e creativa, dal vastissimo panorama storico e culturale, perla forse troppo in ombra e fiera capitale del Galles, la terra dei dragoni.
La stretta vicinanza ad una città dal fascino ingombrante come Londra, dotata di un appeal fatale per chi vuole concedersi una visita in terra d’Oltremanica, penalizza e nasconde le grandi potenzialità di un centro poliedrico ed in continua evoluzione, ma che non dimentica di sfoggiare con orgoglio la sua storia millenaria sparsa con sapienza in ogni strada. In appena 140 km² sono racchiusi tutti i mille volti di Cardiff: dai leggendari castelli alle raffinate gallerie vittoriane, dai centri di arte e musica ai più moderni impianti sportivi, il tutto gelosamente custodito in una cornice dalla timida e verde bellezza, cullata da un clima insolitamente mite in una terra notoriamente piovosa come il Galles che riserva il meglio al suo diamante più bello, quasi a non volerne turbare quell’aria allegra e frizzante che si respira passeggiando per le vie della città.
Il fatto che la finale di una competizione prestigiosa come la Champions League si tenga in uno dei templi mondiali del rugby è l’emblema del dinamismo di Cardiff, culla dello sport che però ha tanto ancora da imparare dalla vicina Premier League in materia di calcio. È proprio lo stretto legame fra la città e lo sport a rendere Cardiff diversa dalle altre capitali: a farla da padrone, come già detto, è il rugby, sport nazionale e seguito da quasi tutta la popolazione che non perde occasione per sostenere i suoi Dragoni che tra il 1969 e il 1982 hanno scritto pagine indimenticabili nella storia di questa nobile disciplina.
La passione per il rugby però non ha oscurato del tutto quella per il football che, proprio in una terra in cui convivono pacificamente tante diverse realtà culturali, ha trovato terreno fertile per uno sviluppo lento ma inesorabile, coadiuvato dal fatto di essere patria di due grandi campioni del calibro di Ryan Giggs e Gareth Bale, finalista proprio in questa edizione della Champions League: baluardo di questa incontenibile crescita è il Cardiff Metropolitan University Fc, squadra degli universitari della capitale gallese che merita sicuramente una menzione speciale, nonostante la sua storia non propriamente fortunata.
Fra un esame ed una lezione universitaria, i giovani calciatori del Cardiff Met hanno avuto il tempo di dare vita ad una storica cavalcata verso l’Europa League, tristemente fermata in finale lo scorso 13 maggio dal Bangor City che ha rispedito i ragazzi con un secco 1-0 con la testa sui libri, facendoli passare drasticamente dallo studio delle avversarie europee a quello matto e disperato per non farsi sconfiggere anche dalla temuta sessione estiva (che probabilmente ai giocatori/studenti farà tremare le ginocchia più dell’Europa League). Anche se l’impresa non è finita proprio nel migliore dei modi è sicuramente servita a catapultare Cardiff all’interno del magico mondo del gran calcio europeo di cui di qui a poco sarà inaspettata cornice e simbolo, almeno per una notte.
La scelta di giocare la finale di Champions League nella terra dei dragoni e dei castelli sembra quasi voler profanare la patria del rugby insinuando la nuova ed accattivante religione di uno sport così simile ma profondamente diverso. In realtà la grande attitudine al cambiamento e l’immenso bagaglio culturale racchiuso nei confini di Cardiff, non a caso eletta Città dello Sport nel 2014, ben esaltano questa travolgente novità, accogliendola in strutture all’avanguardia come il Millennium Stadium, modernissimo stadio un cui avrà luogo l’attesa finale.
L’impianto è uno dei più belli e innovativi di tutta l’Europa, pur mantenendo integra la sua parte storica: inaugurato nel giugno del 1999 e casa della FA Cup dal 2001 al 2006 (in attesa della fine dei lavori di ammodernamento del più glorioso Wembley), la particolarità del Millennium Stadium è il suo tetto retraibile che lo rende il secondo stadio coperto più grande al mondo, un grandissimo vantaggio per questi tempi incerti, in cui giocare in un luogo coperto potrebbe scongiurare grandi sciagure come quelle che ogni giorno riempiono tristemente le pagine dei giornali di tutto il mondo.
Nella patria delle antiche leggende non può mancare anche quella che coinvolge proprio il terreno di gioco dove Real Madrid e Juventus si daranno battaglia alla disperata ricerca dell’ambita coppa dalle grandi orecchie: negli anni in cui ha ospitato la coppa nazionale inglese, giocare al Millennium Stadium comportava una sorta di maledizione per la squadra ospite che solo pochissime volte ha avuto la meglio contro quella che occupava gli spogliatoi dei padroni di casa.
Questa ovviamente è solo una storia fantastica, una delle tante che aleggiano fra le mura della città di Cardiff, la mitica terra dei Dragoni pronta a trasformarsi ancora una volta per svelare all’Europa intera il suo volto più bello per onorare nel migliore dei modi la partita più attesa e sognata di tutta la Champions League e che, con molte probabilità, potrebbe pendere di più dalla parte dei Blancos a causa della presenza del sopracitato eroe nazionale Gareth Bale, reduce da un brutto infortunio ma intenzionato a dare il tutto per tutto per impedire all’armata bianconera di lasciare il segno nella terra che gli ha dato i natali. “Pob lwc” dunque a Juventus e Real Madrid che, per entrare nella storia della Champions League, non potevano trovare luogo più appropriato.
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