La terza giornata di Premier League ci ha lasciato spunti molto interessanti: sette vittorie esterne su dieci partite, un Liverpool in crescita e già al comando della classifica, l’incubo Watford. Gli Hornets hanno iniziato la stagione con tre sconfitte consecutive, un solo goal fatto e l’ultimo posto in classifica; un vero e proprio disastro se solo si pensa a tre mesi fa quando la squadra doveva giocarsi la finale di FA Cup (poi persa sei a zero) contro il Manchester City. Difficile pensare che il Watford non si sia ancora ripreso da quella sconfitta; qualcosa, però, è successa e la prossima gara contro il Newcastle sarà fondamentale per arrivare alla sosta leggermente più tranquilli.
Watford, bisogna cambiare marcia
Sette goal subito, uno solo realizzato (da Gray nell’ultimo turno) e la sensazione che la squadra non riesca a ritrovare quella fluidità di gioco della passata stagione. Nel 4-2-3-1 di Gracia non sta funzionando niente a partire dal reparto difensivo; i due centrali sono costantemente in ritardo nelle letture di gioco e vanno in difficoltà quando vengono puntati. Non stanno rendendo meglio i due terzini insufficienti in entrambe le fasi di gioco e negli schemi di Gracia il ruolo degli esterni bassi è fondamentale. Se la difesa soffre è colpa anche di un centrocampo incapace di fare filtro. Doucoure e Capoue, nelle tre partite giocate, si sono dimostrati statici e hanno sempre sofferto la fisicità e la qualità degli avversari (i tre trequartisti del West Ham hanno avuto vita facile tra le linee del Watford). Passando al reparto offensivo la qualità è indiscutibile ma il quadrilatero a disposizione degli Hornets è totalmente slegato dal resto della squadra. Hughes, Cleverley, Deulofeu e Gray cercano di risolvere la gara con giocate singole e questo non porta risultati alla squadra.
Come risolvere la situazione?
Gracia, come prima cosa, dovrà lavorare sulla fase difensiva e da questo punto di vista un cambio di modulo potrebbe aiutare a coprire le lacune del reparto arretrato. Una seconda possibile soluzione si chiama Welbeck; l’ex attaccante dell’Arsenal, dopo aver saltato la prima gara per infortunio ed esser partito dalla panchina nelle successive due, merita una chance da titolare. Le sue qualità nell’uno contro uno e la sua esperienza potrebbero essere l’aiuto necessario ad una squadra già con l’acqua alla gola.