Dopo la prima giornata di Champions League si parte anche con l’Europa League: ad affrontarsi, per l’inaugurazione del girone K, saranno Vitesse e Lazio. I gialloneri sono chiamati a riscattare il tonfo del Feyenoord che, al De Kuip, crolla contro il Manchester City eccessivamente superiore anche per i campioni d’Olanda. I biancocelesti iniziano la loro avventura europea in uno stadio ostico, per portare un sorriro ai tifosi italiani che hanno esultato a metà per il pari della Roma e sono rimasti delusi dal pesante ko della Juventus.
VITESSE E LAZIO: UN DIFFICILE BATTESIMO DEL FUOCO
Partiamo dal Vitesse e dai padroni di casa che giungono con un ottimo bottino di risultati in Eredivisie e con una schiacciante vittoria per 3-0 sul campo dell’Excelsior. Gli uomini di Fraser, dopo tanti anni, stanno dimostrando di essere all’altezza di una competizione come l’Europa League e potrebbero dare filo da torcere alla Lazio e al Nizza, favorite per i primi due posti del girone. Il ragazzi di Arnhem, dopo 9 punti in 4 partite di campionato con 11 gol fatti e solo 4 subiti, si presentano nel loro momento migliore, con un Matavz in grande spolvero e un Kashia sempre più leader di una difesa ordinata e trasformata rispetto allo scorso anno. Rashica sarà del match e potrebbe rivelarsi una vera spina nel fianco per la difesa laziale che dovrà essere accorta a non lasciare troppo spazio all’iniziativa giallonera, lesta e veloce nello sviluppo della manovra e in grado di infiltrarsi con estrema facilità tra le righe. Da non sottovalutare anche le discese di Foor che, oltre a bruciare la fascia, può diventare un trequartista a tutti gli effetti in grado sia d’inventare, per il reparto offensivo, sia di concludere dalla distanza liberando il suo insidioso destro. Il tecnico non cambierà il classico 4-3-3 schierando probabilmente questa formazione: Pasveer; Dato, Kashia, Kruiswijk, Buttner; Bruns, Serero, Foor; Rashica, Matavz, Linssen. Proprio la punta ex Groningen sta attraverando un ottimo momento con 2 realizzazioni in Eredivisie e 2 assist vincenti che hanno consentito al Vitesse di raccimolare importanti punti fissando definitivamente risultati ancora in bilico. Attenzione in difesa dove Immobile e le incursioni di Luis Alberto potrebbero intaccare le certezze acquisite fin ora dal reparto guidato egreggiamente da Kashia.
Dall’altra parte della barricata, Simone Inzaghi è consapevole di avere tra le mani una delle migliori Lazio degli ultimi anni che, anche in mancanza di giocatori di qualità, riesce con la grinta, la forza e il cuore a sopperire al gap tecnico. In avanti, Immobile giunge da una tripletta che ha consentito alla società della capitale di sbarazzarsi velocemente di un Mila, osannato in tutte le salse in questo pre campionato. Si sta pian piano imponendo anche Luis Alberto che, nell’ultimo match di Serie A, ha sottolineato la sua importanza nel reparto offensivo offrendo tanta corsa e suggerimenti alla punta di riferimento che metterebbero in difficoltà qualunque difesa. Ovviamente i biancocelesti non potranno fare a meno di Milinkovic-Savic, perno fondamentale per la solidità del centrocampo, spesso in panne in sua assenza. Il ragazzo ha dimostrato di avere tutte le doti del grande leader e sta conducendo la formazione con autorità e giocate che non ci si aspetterebbe da giocatori così possenti fisicamente. Nonostante l’ottimo rendimento di Immobile e Milinkovic, l’allenatore potrebbe sorprendere tutti con del turnover dando spazio al neo acquisto Caicedo e proponendo Murgia sulla linea mediana. Ecco la formazione che al momento ci si aspetta da Inzaghi per ostacolare il Vitesse: un 3-4-2-1 con Strakosha; Bastos, De Vrij, Lucas Leiva; Marusic, Parolo, Di Gennaro, Lukaku; Murgia, Luis Alberto; Caicedo. Ovviamente rinunciare a due pedine così importanti sarebbe un vero azzardo che in questo momento la Lazio non si può concedere, visto il grande equilibrio che c’è governa il Gruppo K. Nizza e Vitesse daranno tutto il possibile per strappare una delle prime due posizioni e Simone Inzaghi non potrà farsi trovare impreparato: il primo passo? Non sottovalutare mai l’avversario.