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Vince l’Olympiakos, vola il Pana, bagarre salvezza: relive il 20° turno di Σούπερ Λίγκα Ελλάδα

La ventesima giornata di Σούπερ Λίγκα Ελλάδα è stata ufficialmente consegnata alle statistiche col 2-2 tra Ikralis e Aek di ieri pomeriggio, eppure potrebbe aver generato effetti assai decisivi sul prosieguo del campionato. Prima di questa giornata, il gruppone delle inseguitrici dell’onnivoro Olympiakos (51 punti e titolo in tasca, si aspetta solo che la matematica lo certifichi, come negli ultimi anni) era assai affollato nonché agguerrito: alla luce dei risultati, pare che i prossimi turni delineeranno il novero di quelle 3 o 4 pretendenti che poi si spartiranno al fotofinish le poche posizioni in grado di consentire l’Europa League. Per una lotta che si fa lievemente più scontata (ma neanche troppo), ecco che un’altra diventa più avvincente. Parlo di quella relativa alla salvezza, con una vittoria nelle prossime partite, piuttosto che un’altra, che potrebbero cambiare le carte in tavola da un momento all’altro

La mia analisi non può prescindere certamente dal fatto che Xanthi-Paok abbia regalato uno 0-0 che oltre a non emozionare ha sancito una grande chance, per entrambe, miseramente buttata alle ortiche. Lo Skoda ha perso l’opportunità di uscire dalla crisi che sta sempre maggiormente ridimensionando le ambizioni giornata dopo giornata (in fondo, il 16 gennaio era secondo il classifica e tutti gridavano al miracolo sportivo), il Paok avrebbe ai punti meritato ma non ha avuto quel cinismo necessario per compiere il decisivo sforzo di portarsi al secondo posto staccando il Panionios. Panionios che ha vinto contro il Veria, ultimo in classifica: non sorprenda questo risultato, in fondo è con questa cinicità che sta contraddistinguendo la stagione della squadra. Ancora decisivo El Fardou (dopo 8’), arrivato al quinto centro stagionale: aveva segnato anche la scorsa settimana nel 2-0 contro lo Xanthi.

Ma torniamo brevemente al match della Skoda Arena, sulla carta il match di cartello di questo turno: la quinta contro la terza, uno scontro che avrebbe potuto regalare spettacolo ma che in fin dei conti ha portato un punto utile a nessuno. E’ la paura di vincere, quella sudditanza psicologica che prima ti fa pensare a non subire gol e solo dopo a non farli. Eppure, Vladimir Ivic ci ha provato in tutti i modi: dopo lo straordinario match della scorsa giornata (squadra col 4-3-1-2, straordinaria capacità del tecnico nel leggere la partita: le reti sono arrivate dai subentrati Shakov, Prijovic e Pedro Henrique), ecco che il 3-5-2 con cui il Paok è sceso in campo è stato meno efficace ma solo dal punto di vista realizzativo. Non sono mancate le chances (Deligiannidis, Djalma Campos, Charisis, Athanasiadis), le parate miracolose di Zivkovic (portiere dello Xanthi, di lui sottolineo l’intervento al 67’ su un gran colpo di testa di Fernando Varela) e nemmeno i tentativi di cambiar volto al match (Diego Biseswar per il numero 10, ad esempio). Il 16 gennaio, durante la mia prima apparizione ad #EuropeanZone, il podcast Youtube di FalsoNueve, mi chiesero se lo Skoda Xanthi avrebbe potuto mantenere il secondo posto. Già allora chiarii come si trattava di una bella sorpresa, ma priva di mezzi necessari, alla lunga, per confermarsi. E purtroppo mi trovo oggi non più a parlare di una seconda classificata, bensì quinta, a -5 dal Panionios secondo. E soprattutto, di una formazione che ha retto egregiamente almeno fino a quando non sono arrivati dal calendario gli scontri diretti. E allora, purtroppo ha perso progressivamente brillantezza. E pazienza se ieri era tornato in campo Hamza Younes, attaccante nonché punto di forza del club, già 12 reti segnate in campionato.

Comincio poi il discorso-Pana. Fino all’altro ieri avevo parlato dell’ambiente ateniese come di uno spogliatoio spaccato, con un cambio in panchina (Ouzounidis per Stramaccioni) che non pareva aver sortito effetti. Una confusione tattica (4-4-2, poi 4-2-3-1, poi 4-3-3 e a tratti anche barlumi di difesa a tre) che non avrebbe potuto essere spiegata solo con una questione di mentalità. Certo, la rosa ha elementi di livello, eppure mancava quella concretezza necessaria, a volte, per vincere partite. Bene, dimenticate tutto ora. Al Nikolaidis, in questo turno in Pana ha distrutto il Panetolikos (undicesimo in classifica) con una prova impressionante, per forza e per omogeneità del collettivo. A togliere le castagne dal fuoco ci ha pensato ancora una volta Marcus Berg, che ha ben pensato di portarsi il pallone a casa (10°, 11° e 12° centro in campionato!), ma gran parte del merito va ad un centrocampo ben diviso tra una zona di filtro (i due mediani) e una zona propositiva (ieri, Villafanez-Klonaridis-M’Poku, con dal 45’ anche Vlachodimos per l’ex Chievo). Finalmente è arrivata una prova convincente: anche il neo-entrato Robin Lod è entrato nel tabellino dei marcatori. E pazienza se tre delle quattro reti sono arrivate negli ultimi dieci minuti, quando ormai la partita aveva già preso la direzione dei verdi (80’, 89’ 90’).

Altro match che sulla carta poteva dare di più è stato quello tra Platanias e Pas Giannina: un 3-3 che di fatto non è stato motivato da ragioni di classifica (in fondo, settima contro ottava) bensì dalla voglia di portarsi a casa tre punti in 90’ emozionanti e ricchi di reti: Pedro Conde e Tzimopoulos e illudono gli ospiti, poi Gianoumakis e Kargas ristabiliscono in parità la contesa prima del fischio di fine primo tempo. La ripresa, che il Platanias ha cominciato meglio arrivando al vantaggio con Signevich (ex Bate Borisov, arrivato a gennaio e già perfettamente integratosi nel 3-5-2 di Paraschos: oltre al gol, l’assist a Gianoumakis), ha però decretato che la schedina dovesse contenere l’X: in fondo, perdere dopo aver condotto per 2-0 fuori casa sarebbe probabilmente stato troppo per il Pas. Pas che dunque ha risposto nuovamente con Pedro Conde: per lui, doppietta oggi e decimo centro in campionato (lo scorso weekend, a segno nell’1-1 contro il Pana).

Ho parlato di tutto, tranne che dell’Olympiakos. Prima di parlare della lotta salvezza, voglio aprire e chiudere una breve parentesi con qualche concetto che reputo saliente. La squadra di Paulo Bento ha risolto sbrigativamente la pratica Larissa, senza alcun affanno: in meno di 10’, il 3-5-2 offensivo messo in campo da Tsiolis aveva già gettato la spugna. Al 1’ ha segnato Androutsos (che nello scacchiere biancorosso occupa la casella lasciata vacante da Luka Milivojevic, volato per 12,5 milioni al Crystal Palace), al 9’ ha raddoppiato Ideye Brown (sempre più capocannoniere, rete numero 13). Per il resto, segnalo: il debutto di Juan Carlos Paredes (terzino destro, arrivato a gennaio per sostituire il pari ruolo Elyonoussi, trasferitosi all’Hull City), il nono assist stagionale di Sebà e, in ultimo luogo, altri minuti preziosi per Karim Ansarifard (ne sentiremo parlare: classe ’90, ha sostituito Fortounis all’82’ agendo come trequartista, vedremo…).

Ora, le parti meno nobili. Asteras-Atromitos è terminata 0-1: gran colpaccio degli ospiti grazie Ad una rete di Dauda, nel primo minuto di recupero del primo tempo. Quanto a Kerkyra-Levadiakos, ci ha pensato capita Mathieu Gomés a regalare i tre punti ai padroni di casa. E ora vengono i brividi: gli ospiti sono a +1 sul Veria, ultimo in classifica con 13 punti, ma devono guardarsi dall’Ikralis che ieri ha bloccato sul pari (2-2) il quotatissimo Aek. Che ha compiuto un bel passo falso: ora è a 30 punti, avrebbe potuto continuare la risalita e portarsi a -6 dal Panionios. Restando nella lotta salvezza, sette punti ballano tra l’Asteras dodicesimo e il Veria ultimo. In mezzo, Larissa a 17 e il duo Ikralis-Levakiados a 14. E la certezza che salvarsi, quest’anno, sarà difficile. Meglio per noi, spettatori (dis)interessati. Ci sarà più spettacolo, no?

Matteo Albanese

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