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Viaggio a Östersund

Centro-nord della Svezia, Jämtlands län, Östersund. A dirlo ci vuol poco, a percorrerlo siamo intorno ai 2500 km quadrati. Il centralort consiste nel kommun omonimo, cuore del Norrland racchiuso da contee che ne impediscono lo sbocco sul mare. Passeggiando per Lillänge Köpcentrum, centro commerciale aperto nel 2004 e divenuto molto popolare, è evidente come tutto in quella zona sia nuovo. Qualche negozio (Jula, Ica Kvantum, Hööks, Team Sportia e Toys R Us), il bellissimo hotel aperto nell’ottobre 2005 dalla catena nordica Scandic, poi c’è l’Arctura. In svedese lo si chiama stora ackumulatortanken, o meglio, “serbatoio di stoccaggio”, e deve il suo nome alla stella Alfa Bootis (Acrturus, per l’appunto): gigante rossa già declamata dai versi di Esiodo, ha ispirato la costruzione di tutti i 65 metri di struttura. Struttura peraltro particolare, luminescente, che di notte fa valere le sue 7600 lampade che ne conferiscono un aspetto sensazionale specie quando c’è la polarsken, aurora boreale. In ogni caso, l’Arctura colora Östersund di tonalità diverse: a volte di rosso, a volte di blu, a volte di verde. A 55 metri d’altezza, dentro la vicina Jämtkraft Arena, esiste poi un Restaurang & Skybar denominato proprio Arctura.

Ora, urge una precisazione. Prima che la Jämtkraft fosse costruita, l’OFK aveva come casa l’Hofvallen:  già presente nel 1917, ma vistosamente ristrutturato nel 1936, deve principalmente la sua fama alla pista di atletica che circonda il campo da calcio e che fu il luogo preferito dal corridore Gunder Hägg. Quando però lo Jämtlands fältjägarregemente, alias la sezione dell’esercito comprendente una parte di fanteria, è stata smantellata (grossomodo nel 2005), ecco che il luogo dove sorgeva la casa dell’OFK è stato riqualificato dalla Peab AB (già impresa entrata in Swedbank Stadion, Friends Arena, Tele2 Arena e Mall of Scandinavia) e dall’imprenditore Maths-Olov Sundqvist (scomparso in un incidente d’auto nel 2012, è stato tra le altre cose a capo del quotidiano Östersunds-Posten). In altre parole, è sorta la prerogativa di realizzare un nuovo quartiere partendo dalla costruzione di un nuovo stadio. Per il design della piazza principale è stato invece interpellato l’architetto Vesa Honkonen, e dopo il festival locale dello Storsjöyran nel 2008 è cominciata la costruzione, durata fino all’ottobre 2009 e costata 39 milioni di corone. Ancora una volta, come ad esempio nel caso del Summerburst, ecco un chiaro segno del legame tra Svezia e musica (Alan Walker, Tom Odell e gli Europe su tutti). Peraltro, Östersund sarebbe poi stata oggetto di migliorie non da poco: il Centralpalatset, edificio che però la Svenska Dagbladet ha criticato definendolo l’opera architettonica peggiore di Svezia, poi le piste da sci Östberget che collegano Ylwa Nowén a Frösön (inaugurate nel gennaio 2012), il parco acquatico di Östersund aperto nell’estate 2011 e il grattacielo Fagerskrapan, tra i più alti dell’intero Norrland coi suoi 16 piani, 45 metri d’altezza e 110 milioni di corone spesi per la sua realizzazione.

Di pari passo, ecco poi l’edificazione della Jämtkraft. Il nuovo fortino dell’OFK si trova nella parte nord di Östersund, lo Stadsdel Norr, zona che come detto era sede di un reparto di fanteria dell’esercito svedese. Si tratta di una zona riqualificata al 90%: uffici, scuole, il quartier generale dell’agenzia immobiliare Castellum, la galleria d’arte Exercishallen Norr. In fase di progettazione vi sono poi vari hotel, una moschea, nella zona accanto a vari condomini tra cui i Tallås e i Majoren e le residenze studentesche Jägargården. Tutti edifici sorti dal 2015 a oggi, che vanno ad affiancarsi ai già presenti negozi ICA, alle concessionarie d’auto Mekonomen, al ristorante giapponese Mikado. E, ovviamente, alle tre grandi costruzioni sportive della città: l’Östersunds skidstadion, dedicato prettamente allo sci di fondo, l’Östersund Arena, tempio dell’hockey e del bandy ma soprattutto casa dell’Ishockeyförening. Già, perché il Fotbollsklubb gioca altrove, ad Arenavägen 23, nella pancia della Jämtkraft Arena.

“Abbiamo avuto un programma molto difficile. La direzione tecnica ha contribuito con il personale delle unità di Konsult e Arenabyn”. Le parole sono di Örjan Jervidal, CEO dell’Östersund nonché responsabile tecnico della questione stadio. Dal 5 giugno 2017 al 13 luglio, giorno in cui il Galatasaray è stato ospitato in Svezia, sono stati effettuati i seguenti lavori: rifacimento asfalto, con strato di ghiaia di 16mila metri quadrati e pavimentazione, posa del nuovo manto erboso artificiale con tanto di nuovo impianto di irrigazione, aumento dei livelli di sicurezza con l’utilizzo di nuove protezioni di livello A e B, implemento dell’accessibilità allo stadio, costituzione di una rete Arenabolaget per la trasmissione dati broadband (banda larga), dunque possibilità di fruire del WiFi aperto. L’immagine che descrive meglio di tutte la Jämtkraft Arena oggi è dunque questa: uno splendido esempio di multifunzionalità applicata al tipico design scandinavo, essenzialmente rappresentato da una sorta di IKEA applicata. Vedere per credere. (Il costo di un volo da Genova a  Åre – Östersund si aggira sui 350 euro, andata e ritorno, con scali a Monaco di Baviera e Stoccolma – Arlanda)

Matteo Albanese

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