Lo spettacolo della Liga in 90 minuti di livello altissimo. In Valencia-Barcellona è successo tutto e il contrario di tutto per una partita destinata ad essere ricordata come una delle più belle di tutto il campionato.
In primo luogo la cornice di pubblico. Mestalla è stato un contorno incantevole, pieno in ogni posto con il suo solito calore fatto di gente che vive il calcio con una passione a volte troppo accesa ma che sa tirar fuori cori e ruggiti degni dei migliori stadi del mondo.
Poi le squadre in campo. Il Valencia ha dimostrato a tutti perché è così in alto in classifica. Ordine, velocità, solidità in mezzo e tanta pericolosità davanti. Kondogbia e Parejo hanno giocato una partita di alto spessore dosando bene il palleggio del capitano e i muscoli dell’ex interista. Poi Gaya e Guedes imprendibili sulla fascia mentre Zaza e Rodrigo hanno messo in crisi con movimenti e pressing la linea a quattro di Valverde.
Il Barça è stato diverso rispetto alle ultime uscite: ha giocato di più a pallone, ha cercato fraseggi veloci, a tratti incantevoli, soprattutto quando a fare l’amore con il pallone erano Messi e Iniesta. Ma non si può togliere una menzione a Semedo, sempre più completo su quella fascia e destinato a fare le fortune.
E poi i gol. Ne sono stati segnati tre ma sul tabellino ne compare uno in meno. È quello di Lionel Messi, o se preferite quello che Neto aveva fatto fare a Messi, un gol che hanno visto tutti tranne l’arbitro Villanueva che sicuramente riceverà il giusto trattamento da una stampa spagnola mai generosa con i propri fischietti. E qui si è capito il bisogno della tecnologia in un campionato dello spessore della Liga che offre partite come questa.
Poi sono arrivati quelli veri, quelli convalidati. Un lampo di Guedes per fare andare in gol Rodrigo e far venire giù Mestalla. Per larghi tratti il Valencia ha creduto di vincere e di portarsi a -1 dal primo posto. Lo ha potuto fare fino a meno di dieci minuti dalla fine quando Messi ha deciso che il Barça non poteva perdere. Perché l’arbitro può annullare un gol a Messi ma nessuno può annullare Messi.
Una palla incredibilmente bella per Jordi Alba che con grandissima freddezza segna il gol del pari. Un gol dell’ex segnato sotto la curva che adesso non lo ama più e che gli getta anche qualcosa addosso fino a provocare la sua reazione.
E infine le ultime occasioni. I gol sbagliati da una parte e dall’altra che ci hanno fatto credere che questa partita non sarebbe finita mai. Soprattutto il Valencia che ha sfiorato il secondo gol con Pereira e con Zaza ma senza poter di nuovo riaprire la Liga.
Già perché la lotta per la Liga forse è finita qui. Col Valencia a -4 e le due di Madrid a -8. Forse. Perché un campionato così bello potrebbe avere altri colpi di scena dopo questa partita.