Un punto nelle ultime tre partite, lo zero a zero casalingo con la Colombia in cui i ragazzi di Tabárez non sono riusciti a concretizzare le occasioni avute; la vittoria manca dal dieci settembre quando Gastón Pereiro, al novantaduesimo, piegò l’Ecuador. È vero il calendario ha detto Argentina e Brasile nelle ultime due partite ma sette gol subiti sono veramente tanti. Quello che più ha impressionato in negativo è stato l’atteggiamento; la Celeste si è letteralmente consegnata alle due big sudamericane non dando mai l’impressione di poter essere protagonista all’interno del match. Al termine di questa sosta Suarez e compagni sono tutt’altro che tranquilli; dalla prossima partita bisognerà cambiare marcia o si rischia di fallire la qualificazione ai mondiale in Qatar.
L’Uruguay non può più sbagliare
La sosta di novembre è stata terribile sia in termine di risultati ma soprattutto per quanto riguarda le prestazioni; escluso il primo tempo con la Colombia, l’Uruguay non è stata quella nazionale capace, con il carattere e la determinazione, di giocare alla pari con tutti. In questi ultimi tempi stiamo vedendo come, probabilmente, il ciclo Tabárez sia giunto alla conclusione; il tecnico ha portato la Celeste a raggiungere traguardi importanti come il quarto posto nel mondiale 2010 e il successo l’anno seguente in Copa América. Cambiare ora avrebbe poco senso, Tabárez conosce i suoi ragazzi e sa quali tasti toccare per uscire da una situazione diventata complessa. Per raggiungere l’obiettivo Qatar serve ritrovare la solidità difensiva (quarto peggior reparto del girone sudamericano) e avere la miglior versione della coppia Cavani-Suarez; è piuttosto evidente come l’Uruguay non possa ancora fare a meno dei suoi leader massimi, coloro in grado di cambiare l’andamento del match in qualsiasi momento. Dal prossimo novembre il calendario, esclusa la sfida all’Argentina, presenta tutti scontri diretti con nazionali attualmente dietro in classifica. Sei sfide rimaste, cinque da non. sbagliare; la Celeste è all’ultima chiamata per il Qatar. Mancare la qualificazione sarebbe un pessimo modo per chiudere il ciclo Tabárez , un ciclo che ha fatto la storia di questa nazionale.