Sogni di gloria in frantumi, il pompiere che annienta l’incendio e corre a prendere il meritato trofeo, il trentesimo della sua carriera: si potrebbe riassumere così l’accesissima fiale di League Cup vinta sul filo del triplice fischio dal Manchester United conto un sorprendente Southampton.
Ad appiccare l’incendio per i Saints ci pensa Manolo Gabbiadini, nuovo idolo di casa e ancora una volta protagonista assoluto del match: contro la sua doppietta, che porta la partita sul momentaneo 2-2 , serve soltanto l’antidoto Ibra che a pochi minuti dalla fine ristabilisce la supremazia per Red Devils facendo vincere a Mourinho il 24esimo trofeo da allenatore.
Due su due, niente male per Mourinho e la sua milionaria banda: la League Cup è infatti la seconda finale vinta dallo United, già trionfatore nel Communty Shield contro il Leicester, prima vittima stagionale dei diavoli rossi. La corsa per il titolo è ormai ufficialmente abbandonata ma il tecnico lusitano non intende lasciare a bocca asciutta i suoi tifosi, soprattutto dopo una campagna acquisti tutta in pompa magna: le due coppe non saranno assimilabili alla vittoria del campionato o della Champions League, ma comunque donano prestigio ad uno United che prova a rialzarsi dopo il lungo triste periodo post Sir Alex Ferguson, il cui addio ha cambiato totalmente volto alla squadra. Nel primo tempo la partita sembrava saldamente nelle mani del Manchester, portatosi sul 2-0 con le reti di Ibra e Lingard senza apparente fatica; dopo la sconvolgente rimonta però Pogba e compagni sono apparsi stanchi, rinunciatari e ormai rassegnati a continuare anche dopo i tempi regolamentari. Come sempre però è la scintilla del campione a fare la differenza: su cross di Herrra Ibrahimovic non manca il bersaglio, riportando il sorriso alla sua squadra e mettendo definitivamente la parola fine ai sogni di gloria dei Saints.
Sorridi Southampton, per una finale persa c’è un giocatore definitivamente esploso: si tratta, neanche a dirlo, del nuovo acquisto Gabbiadini che, dopo le tre reti in campionato in appena due apparizioni, ha deciso di confermarsi ancora una volta anche nella partita più importante con una doppietta dal sapore unico. Proteste a parte per il terzo gol dell’attaccante italiano annullato ingiustamente dall’arbitro, il Southampton nulla ha potuto contro una squadra qualitativamente più forte e abituata alla vittoria, trascinata da un brillante svedese che nei momenti più importanti trasforma la partita in un letale one man show. Assieme al rammarico per la sconfitta resta però la consapevolezza che il futuro per il Southampton potrebbe essere davvero brillate: l’attacco ha finalmente trovato la sua punta di diamante e, più in generale, la squadra ha saputo dimostrate di potersela giocare anche contro i più forti senza affatto sfigurare. Per i Saints e Manolo il trofeo non è perso, ma solamente rimandato.
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