Manchester United-Liverpool era la partita più attesa della ventunesima giornata di Premier League; la sfida dell’Old Trafford metteva di fronte Mourinho contro Klopp, due allenatori che vivono con grande intensità le partite dei loro ragazzi. La posta in palio era alta: i Red Devils dovevano vincere per agganciare il City (umiliato dall’Everton), mentre i Reds avevano bisogno dei tre punti per continuare l’inseguimento al Chelsea capolista. Risultato? Un pareggio che, alla fine, rende più soddisfatto lo United capace di riprendere un match che stava andando nella direzione sbagliata; per il Liverpool, invece, il rammarico di aver perso altri punti sul finale di gara.
United, ci pensa Ibrahimović
Alla fine ci pensa sempre lui: Zlatan Ibrahimović. Anche in una serata in cui non aveva mai dato segno di poter essere decisivo, Ibra ci mette lo zampino; in questo caso la testa per un goal importantissimo. La rete dello svedese, infatti, non solo permette allo United di pareggiare una gara che minuto dopo minuto si stava facendo sempre più complicata, ma consente di mantenere l’imbattibilità che dura ormai da dieci partite. Non hanno giocato bene gli uomini di Mourinho ma che però sono rimasti in partita fino alla fine e sono stati premiati; magari i più romantici si aspettavano il goal numero 250 di Rooney ma la realtà è un’altra: quando conta ci pensa sempre Zlatan Ibrahimović.
Liverpool, grande rammarico
Se il punto allo United può anche andare bene, non si può dire lo stesso per il Liverpool; i ragazzi di Klopp, infatti, dopo il goal del vantaggio stavano gestendo bene la gara fino al minuto ottantatré. Non è la prima volta che i Reds si fanno raggiungere nel finale (era già successo contro il Sunderland, gara terminata due a due) e questo dimostra come la squadra non sia ancora pronta per poter competere fino alla fine per il titolo. Sette punti di distacco dal Chelsea non sono tanti, ma il Liverpool non sembra avere la continuità giusta per poter dar fastidio ai Blues.
