Ci voleva un Atletico eroico per mettere i piedi in testa al Barcellona, ci voleva la prestazione della vita fatta di cuore, orgoglio e tanta concentrazione. Non c’è stata euforia né tracotanza nella prestazione dei colchoneros, perfetti dal primo all’ultimo minuto, forse con qualche pizzico di paura, quella che ti rende più umano ma ti fa stare con i piedi per terra.
Uno stratega e un motivatore il Cholo: il suo Atletico era stato preparato in tutto e per tutto a questa partita, non ha sbagliato nulla in campo e ha sempre mantenuto lo stesso atteggiamento. Davanti c’era il Barça campione del Mondo e non si poteva osare troppo perché il rischio di essere pugnalati era troppo alta. E allora che si fa? Si resta uniti, si soffre e si pazienta. Lo sapeva Simeone, lo sapeva Griezmann che quella palla sarebbe arrivata e che non si poteva sbagliare: e quindi un colpo di testa, magari non la mossa più raffinata del repertorio ma sicuramente quella più imprevedibile, quella che cambia le sorti di tutto.
Il Barcellona ha tutto per rimontare ma quando ti piaci troppo e non ingrani il nervosismo diventa protagonista. Gli attacchi blaugrana sono troppo sconnessi e questo Atletico è messo davvero bene in campo. Di palle ne passano poche, meno del previsto e l’aria del Calderon spinge la squadra alla grande impresa.
C’è il lusso di una traversa, il brivido di chiudersi dentro l’area ma la squadra sa già di avercela fatta: in campo c’è l’atteggiamento giusto, tutti danno tutto con il massimo della concetrazione, fattore fondamentale in questa partita. Il calcio che si gioca è più pragmatico che spettacolare ma per una volta i palati fini dal cuore colchonero possono tollerare.
Questa è l’impresa di chi ci ha creduto, è l’impresa di chi ha ottenuto un risultato incredibile tramite l’estrema applicazione ed il lavoro duro: l’Atleti in campo ha dato tutto e non poteva dare di più. I giocatori hanno messo l’anima per se stessi, per l’allenatore, per la squadra e per la gente.
Si scrive una pagina importantissima di calcio perché eliminare ai quarti una squadra così stellare era davvero ai limiti dell’impossibile: ce la fa questo Atletico e ce la fa alla grande. Una vittoria così teoricamente ti può spingere ad arrivare all’inimmaginabile, al sogno che si è spento su quel calcio d’angolo del Da Luz all’ultimo minuto.
Adesso può sognare realmente questa squadradi eroi, di guerrieri e cuori grandi che si sono saputi spingere oltre i propri limiti pur rimanendo semplicemente se stessi.
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