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U de Chile-Colo Colo tra stemmi e colori: simbologia del Clásico chileno

È la rivalità più bella e sentita del calcio cileno, un duello che rappresenta due facce totalmente differenti di Santiago, la città che ospita l’élite del fútbol nazionale con varietà infinite di sfumature, colori, stadi e soprattutto simboli. Già, il Clásico del fútbol chileno è soprattutto una storia di simboli, quelli così ricercati, aulici e affascinanti di U de Chile e Colo Colo.

Il contesto su cui si poggia questa storia è quello degli anni ’20, periodo poco brillante per la storia nazionale cilena: sono infatti gli anni del Golpe militare di Carlos Ibáñez a La Moneda e del disastro ferroviario di Alpatacal, sul confine argentino, tragedia militare in tempo di pace che vide morire diversi soldati cileni.

Ma è proprio in questo panorama così bizzarro e complesso che nascono tutte le potenze del calcio nazionale e con loro i rispettivi simboli.

La Universidad de Chile è il prodotto di una fusione disordinata molto connessa alla nascita dell’altra squadra universitaria della città, l’Universidad Católica che rappresenta gli studenti della Pontificia Universidad Catolica a differenza della U che invece è il club dell’università nazionale.

Il nuovo Club Deportivo Universidad de Chile sceglie come stemma il Chuncho, un particolare esemplare di gufo che secondo la tradizione popolare rappresenta sapienza, conoscenza reciproca ed armonia tra corpo e spirito. Sotto al Chuncho viene esposto uno scudo con una grande U al centro. Quella lettere diventerà il nome di uso più comune per denominare quella che appunto sia soliti chiamare la U de Chile o semplicemente la U.

Il colore scelto è l’Azul (l’altro nome con cui viene chiamata questa squadra è proprio quello di Azules) che secondo alcuni racconti era il colore della facciata antica dell’Università mentre secondo altri rappresenta semplicemente la sapienza in generale ed analogo alla simbologia del gufo.

Ancor più intricato il discorso se ci si sposta dall’Estadio Nacional al Monumental David Arellano, impianto del Colo Colo dedicato al primo presidente e fondatore del club che da giocatore della nazionale cilena lasciò il Club Magallanes a causa di differenti visioni ideologiche per fondare la squadra più vincente della storia del calcio transandino.

Il nome dato alla squadra è un omaggio alla storia indigena cilena e lo stemma ne segue i conseguenti sviluppi. Si scelse di intitolare la squadra a ColoColo, capo tribale (in spagnolo Cacique, che poi diverrà il soprannome più comune del club) della comunità dei Mapuche dell’antico Cile famoso per le sue gesta nel secolo XVI.

ColoColo è stato infatti “Toqui de la Paz”, il Capo della pace per la tradizione autoctona, e uno dei più abili strateghi nella vana opposizione indigena all’invasione spagnola dove si distinse per la sua grande intelligenza. Visto come una figura mitica e leggendaria in Cile, la squadra è stata chiamata così in suo nome e lo stemma raffigura proprio il volto del Mapuche di profilo ed è uno dei più belli e intrisi di storia di tutto il Sudamerica.

Per quanto riguarda il Colo Colo intrigante anche la scelta dei colori: il bianco della maglietta è un simbolo di purezza mentre il nero dei calzoncini rappresenta la serietà ed il lavoro.

 

Simone Gamberini

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