L’Europa League ha un padrone, è il Rey de Copas, è il Siviglia di Emery, mai come oggi nella storia.
Terza Europa League di fila, superato ogni record possibile in questa competizione con una attitudine che poche squadre hanno avuto in una competizione così importante. È il Rey de Copas perché questa squadra nel dentro o fuori non la batti, ha un controllo mentale della partita unico, ha una mentalità troppo superiore nelle partite di coppa e anche nell’anno più difficile a fine stagione si ritrova con una coppa prestigiosa da alzare al cielo.
Questa squadra è il Rey de Copas perché ogni anno perde pezzi pesanti ma sa ricucirsi le ferite, assorbire gli errori magari carburando in più tempo come in questa stagione, ma sempre con la capacità di arrivare trionfalmente al traguardo.
Era fondamentale vincere oggi, non tanto per confermare il dominio in questa competizione già blindato da un albo d’oro senza eguali, ma per poter dare continuità e nuove prospettive a questo progetto. Il Siviglia desso ha monopolizzato l’Europa League ma non può competere solo in questo ambito. Serviva vincere per poter tornare in Champions (il settimo posto in campionato lo avrebbe impedito) e poter ambire a fare una grande campagna anche nell’Europa che conta di più.
Perdere oggi avrebbe significato dover tornare a giocare l’Europa League e il traguardo sarebbe stato lo stesso di ogni anno. Il Siviglia non ha mollato neanche dopo un primo tempo in cui era stato colpito forte ai fianchi, ha avuto la capacità di ripristinare l’assetto mentale e andare a vincere questa partita.
La squadra l’ha scampata prima dell’intervallo ma è risorta appena riscesa in campo. Gameiro, sempre e maledettamente lui quando i palloni che contano vanno messi dentro, e poi Coke, l’eroe inaspettato che si ritroverà ad alzare la coppa al cielo. Tutti capaci di risollevarsi, di non cadere, di essere ancora una volta re.
Oggi si segna una data storica, quella dell’incoronazione ufficiale del Rey de Copas, l’istituzione massima nella storia dell’Europa League. Le proiezioni sono quelle di espandere questo progetto già ben indirizzato, di renderlo competitivo in anche altri palcoscenici e regalare nuovi sogni ad un tifo meraviglioso che è stato un fattore in questi anni.
Il trono è ben saldo, gli orizzonti sempre più ampi: questa è l’era del Siviglia Rey de Copas.
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