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Tre volte campioni d’Africa e mai al Mondiale! Il paradosso dell’Egitto dal 2006 al 2010

In quest’estate ricca di Coppe internazionali è tempo di dare il via anche alla Coppa d’Africa 2019. Un torneo che ha avuto tantissimi problemi organizzativi, partendo dell’assegnazione della sede passata da pochi mesi dal Camerun all’Egitto arrivando fino al passaggio da sedici a ventiquattro squadre, ma che ora può finalmente partire.
Saranno proprio i padroni di casa egiziani a iniziare la competizione questa sera contro lo Zimbabwe e i Faraoni sono la squadra più vincente dell’intero continente. Ben sette i trofei ottenuti, con una fantastica tripletta tra il 2006 e il 2010, anni in cui però si visse una sorta di paradosso. La squadra dominava quei tornei monopolizzando la scena africana, ma non riuscì mai a centrare la qualificazione alla Coppa del Mondo. J nordafricani hanno infatti disputato solo tre Mondiali, i due italiani e l’ultimo di Russia, senza mai lasciare il segno e regalare grandi exploit come altre squadre hanno invece fatto.
Il dominio continentale iniziò le gennaio del 2006 con la Coppa d’Africa di casa e con i Faraoni già delusi per il mancato approdo al Mondiale in Germania. Vi era quindi voglia di regalare al popolo egiziano una gioia dopo tanta delusione e la squadra andò ogni oltre più rosea aspettativa. Dopo aver vinto il girone iniziale, con la vittoria netta per 3-1 sulla Costa d’Avorio di Drogba come ciliegina sulla torta, venne spazzata via la Repubblica Democratica del Congo per 4-1 con una doppietta di Ahmed Hassan. Battuto anche il Senegal in semifinale grazie a Zaki, in finale ritrovò proprio la Costa d’Avorio ma questa volta la tensione giocò un ruolo importantissimo. La partita finì 0-0 ma ai calci di rigore il grande protagonista fu il portiere Essam El Hadary che parò le conclusioni di Drogba e Bakary Konè rendendo ininfluente l’errore di Ali e l’Egitto era per la quinta volta campione d’Africa.

In molti diedero merito del successo al fatto che il caldo pubblico di casa aveva influito e parecchio sul successo e quindi nel 2008 in Ghana nessuno dava speranza di vittoria ai Faraoni. Il girone però venne vinto giocando bene e rifilando un clamoroso 4-2 al favoritissimo Camerun si Samuel Eto’o. Dopo il successo con l’Angola ci fu la riedizione della finale di due anni prima, ma con esito ben più netto e schiacciante. Un 4-1 favoloso, con Amr Zaky mattatore dell’incontro e autore di una decisiva doppietta, che proiettò gli uomini di Hassan Shehata in finale ancora una volta contro la seconda del proprio girone. Ad Accra però non fu necessario andare ai rigori perché le gambe tremarono molto di più ai camerunensi e un gol nel secondo tempo di Mohamed Aboutreika portò la Coppa ancora una volta dalle parti del Cairo.

Si arrivò quindi al 2010 con l’apice del paradosso egiziano. Una squadra fantastica, favolosa, ricca di talento e capace di giocare un grande calcio, ma che ancora una volta non era stata in grado di qualificarsi ai primi Mondiali africani della storia. In Angola però la squadra rispose alla grande vincendo il torneo in una maniera talmente evidente e schiacciante da triplicare i rimpianti per le qualificazioni. Tre vittorie su tre nel girone, con un grande esordio e una vittoria per 3-1 sulla Nigeria, prima del successo contro i vicecampioni del Camerun con un altro 3-1, anche se nato ai supplementari grazie a Geddo e Ahmed Hassan. Il capolavoro avvenne però in semifinale nel derby nordafricano contro l’Algeria e a Benguela i Faraoni rifilarono un pesantissimo 4-0 ai rivali storici con Zidan uomo in più. Dopo Costa d’Avorio e Camerun, la finale di Luanda venne giocata contro il Ghana e furono ancora i minuti finali a essere decisivi. A cinque dalla fine Mohamed Geddo segnò l’1-0 e Shehata divenne il mago della Coppa d’Africa raggiungendo Charles Gyamfi come tecnico più vincente di sempre, ma lo stratega di Kafr el-Dawar è l’unico ad averli ottenuti consecutivamente.

Da allora l’Egitto è entrata tra le prime quattro solo nel 2017, quando perse la finale con il Camerun, ma in questa edizione è tra le squadre favorite e si va alla ricerca dell’ottava meraviglia.

Francesco Domenighini

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