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Tracollo greco! L’Olympiakos spera ma poi affonda ad Istanbul, ai quarti ci va il Besiktas

All’andata, un 1-1 che a conti fatti ha favorito il Besiktas. Eppure, di quel pareggio avevo scritto come non fosse tutto da buttare. La rete di Cambiasso, certo, poi una serie di grandi chance alcune delle quali malamente sciupate (Fortounis, Elyounoussi), fino a quando Leali ha deciso di fare (gran parata su Talisca) e di disfare (orribile rinvio che Aboubakar ha trasformato in gol). Infine, l’assedio: Babel stoppato sulla linea di porta, Tosun anticipato dal portierino di proprietà della Juventus. Un pari che avrebbe gettato un gran punto interrogativo sul risultato di ieri, alla Vodafone Arena, per il ritorno: in un mese che ci sta regalando imprese titaniche a ripetizione (non solo Barça), chi avrebbe puntato qualche spicciolo su un partidazo dell’Olympiakos? Io. O almeno, ci speravo e ci ho creduto fino a quando Babel e Tosun non hanno spezzato il cuore di quel povero diciannovenne qual’è il sottoscritto.

In ogni caso, le scelte di Vouzas premiano dal 1′ Manthatis e Retsos (Botía è stato recuperato all’ultimo e giustamente non rischiato), mentre quelle di Günes vogliono Talisca al centro del trio (con Quaresma e Ryan Babel) dietro ad Aboubakar e Özyakup a centrocampo. Si comincia, l’inglese Michael Oliver dà il via alle ostilità. La Vodafone Arena, che aveva esposto una grande coreografia prima del match, accoglie il Θρύλος con fischi assordanti: benvenuti ad Istanbul. Il primo brivido lo regala Quaresma (7′) con un destro a giro da calcio piazzato sul quale Leali decide di rifugiarsi in angolo: tre minuti dopo, Talisca semina il panico sulla destra e serve un cross col contagiri per la testa di Aboukabar. Come all’andata. Uno a zero.  L’Olympiakos pare la brutta copia di quella squadra che siamo abituati a vedere (anche se, va detto, è in linea con l’ultimo periodo), non riesce a reagire, subisce passivamente le folate di Babel e le invenzioni dell’ex Benfica. La tranquillità con cui le Kara Kartallar manovrano è un indice abbastanza affidabile per la misurazione di come i greci abbiano cominciato la partita. Si abbassano i ritmi, solo Elyounoussi pare concentrato (e prova a saltar Fabri, ma commette fallo), i turchi ripartono e sono letali. Al 21′ si distende Quaresma sulla destra dove Cissokho è in ritardo, crossa in mezzo dove Talisca è spalle alla porta. Intelligentissima intuizione del classe ’94 (qui ne parlai, a suo tempo, per GolSerieA) che comprende di non esser favorito nella conclusione e opta per un velo a trovare Babel sulla corsia opposta (e dov’era Figueiras?). L’olandese tiene palla, se la sistema, e col destro trafigge Leali. Due a zero alla Vodafone Arena e montagna da scalare per l’Olympiakos, in grandissima difficoltà. Al 26′ il tris potrebb’esser servito  da Aboubakar (ma Leali è ottimo, e poi c’era un fallo precedente di Talisca su Retsos): poi nuovo giro palla con Özyakup a far da metronomo. Eppure, quando il cronometro è a quota 31, il Θρύλος torna prepotentemente in gara: e con chi, se non Tarik Elyounoussi? L’azione nasce da Cissokho, che ara la corsia mancina e crossa al centro dove sul secondo palo c’è il norvegese in semirovesciata a batter Fabri sul suo palo realizzando un gol da cineteca (con una leggera deviazione di Adriano). Il match cambia volto, ai greci basterebbe un gol per passare. E la bilancia penderà ancor di più a favore di Vouzas quando, al minuto 38, Aboubakar sceglierà di metter fine alla propria partita colpendo Retsos con una testata, a palla lontana. Rosso diretto. Non si sa chi abbia provocato chi per primo, secondo o terzo. Di fatto, però, ci sarebbero stati 50 minuti in superiorità numerica per l’Olympiakos. Una grave ingenuità che, col senno del poi, non è affatto stata sfruttata dai biancorossi. Anzi, forse sarebbe stato meglio che il match venisse finito da 22 giocatori.

Il secondo tempo comincia con uno sgambetto di da Costa ai danni di Talisca (e il pubblico turco che, oltre a non gradire, ha cominciato a schiumare dalla rabbia) e con una grande limpida chance sui piedi di Fortounis che non sfrutta un batti e ribatti dalle parti di Fabri. E’ sempre Olympiakos all’arrembaggio, e l’ingresso in campo di Sebá (out un poco incisivo Manthatis) è da leggersi proprio in quest’ottica. Cissokho avanza minacciosamente prima che Özyakup spenda un giallo per fermare l’ex Lione. Alla battuta del calcio di punizione si presenta Fortounis col suo destro a giro (58′), ma Fabri alza in corner prima di impattare col palo alla sua sinistra. Sottolineo due cose: una parata strepitosa e la faccia di Vouzas, il quale evidentemente pregustava già l’esultanza. Si innervosisce il match, finiscono nel taccuino di Oliver Sebá e da Costa, mentre Günes si copre con Uysal per il suo metronomo numero 15, precedentemente ammonito. E col tempo, non si nota come il Besiktas sia in inferiorità numerica: Marko Marin aumenta l’offensivismo degli ospiti entrando per Cambiasso, poi Romao si becca il giallo per un intervento falloso su Babel. C’è solo una squadra in campo. Talisca prova una rovesciata (71′), poi arriva il 3-1. Gran suggerimento di Quaresma in area, Babel controlla, si porta a spasso il pallone decentrandosi e scarica un rasoterra letale per un Leali che aveva toccato solo leggermente la sfera. Entra André Martins al posto di Romao, cambia nulla. Il cronometro scorre, il tempo è galantuomo solo per i turchi e l’Olympiakos si innervosisce pensando che le reti da segnare ora sarebbero dovute esser due. La reazione porta i nomi di Fortounis (sinistro) ed Elyounoussi (acrobazia). Ma quando al posto di Quaresma fa il suo ingresso in campo Cenk Tosun (82′) e segna praticamente subito (84′): si capisce che non c’è più nulla da fare. Imbeccato benissimo da Talisca, in uno contro uno davanti a Leali, un morbido tocco sotto è quello che mette la parola fine sul 4-1- finale. Sugli spalti comincia la festa, Talisca cerca il pokerissimo ma senza pretese, poi una punizione per i greci viene battuta di potenza da da Costa ma non sortisce alcun effetto. Inler rileva Talisca concedendo la standing ovation della Vodafone Arena, Oliver sancisce il tracollo per quelli del Pireo. Finisce la partita, finisce l’Europa League per l’Olympiakos.

Il tabellino:

Besiktas (4-2-3-1): Fabri; Gönül, Mitrović, Tošić, Adriano; Özyakup (dal 60′ Uysal), Hutchinson; Quaresma (dall’82’ Tosun), Talisca (dal 91′ Inler), Babel; Aboubakar. All. Güneş.

Olympuakos (4-2-3-1): Leali; Figueiras, da Costa, Retsos, Cissokho; Cambiasso (dal 67′ Marin), Romao (dal 76′ Martins); Elyounoussi, Fortounis, Manthatis (dal 56′ Sebá); Ansarifard. All. Vouzas.

Reti: 10′ Aboubakar (B), 22′ e 75′ Babel (B), 31′ Elyounoussi (O), 84′ Tosun (B). Ammoniti: Özyakup (B), Sebá, da Costa, Romao (O). Espulso: 39′ Aboubakar (B). Arbitro: Oliver.

Matteo Albanese

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