Alle 20:00 di ieri sera, il triplice fischio finale condanna l’Anderlecht di Vanhaezebrouck (ex Genk) alla sconfitta di misura per 0-1 contro un Genk in piena ripresa: negli spogliatoi il clima torrido racchiude tutte le polemiche delle ultime settimane, degli ultimi mesi; dai fischi a Weiler a quelli per Vanhaezebrouck, sembrano passati solo pochi minuti da questo cambio tecnico, senza aver avuto un reale cambiamento. L’Anderlecht spreca ancora una volta l’occasione di avvicinarsi alla zona regina della Jupiler Pro League, non approfittando del pareggio in trasferta dello Charleroi di Mazzu in casa del Lokeren per 1-1: il sentore di una crisi preannunciata si sarebbe potuta osservare già nella scelta primordiale del nuovo allenatore, con Vanhaezebrouck protagonista di tiri e molla mediatici che hanno fatto dapprima infuriare la tifoseria, per poi riportarla su un piano di mediocre attesa del futuro quando i primi risultati certificavano un appunto fondamentale; la colpa non sembra essere più di Weiler. La partita è di quelle in cui la squadra forse avrebbe meritato un pareggio, più per demeriti avversari che per meriti di Vanhaezebrouck: basti solo osservare il goal del vantaggio da calcio d’angolo per notare il completo imbarazzo e la completa disorganizzazione nella marcatura in area di rigore; la difesa a zona con soli 5 uomini in area (Deschacht posto senza alcun motivo al limite dell’area di rigore, senza nessun avversario al di fuori della stessa) non è la scelta giusta per una squadra abituata ad imporre il proprio gioco fisico sui calci piazzati. Il colpo di testa con terzo tempo di Aidoo, è la punizione giusta per l’incauto esperimento provato da Vanhaezebrouck, con lo stesso centrale del Genk che sovrasta in maniera decisa il malcapitato Mbodij: l’ennesimo tentativo di risalita appare quindi annullato in maniera virtuosa da un Genk molto più organizzato nelle ultime uscite, bravo a rispettare il talento avversario con grande attenzione e concentrazione difensiva, due principi di gioco che ci si aspetterebbe invece da una squadra vincitrice dello scorso campionato e arrivata in semifinale di Uefa Europa League.
Per un Vanhaezebrouck in totale fase calante, c’è il Brugge di Ivan Leko che si sta attestando come uno degli allenatori più versatili del campionato: molto coraggioso è stato il suo esperimento contro la quarta in classifica, il Royal Anverse, che viene via con una sconfitta di misura dal Jan Breydel Stadion. Il gol del difensore Decarli è solamente la ciliegina sulla torta di una partita, che il Brugge è riuscita a tenere in pugno per tutti i 90 minuti: una delle qualità migliori del Brugge attuale, che viene evidenziata tramite il possesso palla, è la gestione della palla in tutti i minuti della partita; questa era una delle qualità migliori dell’Anderlecht di Weiler, non a caso squadra vincitrice dello scorso campionato.
Una delle partite più interessanti dell’11° giornata è sicuramente stata l’ennesima sconfitta ricca di gol dello Zulte Waregem di Frank Dury: il 2-5 del Waasland-Beveren balza subito agli occhi, non per il risultato sorprendente, ma per la grandissima prestazione di Thelin, prodotto dell’Anderlecht in prestito alla squadra di Philippe Clement. Il 25enne svedese (2 reti in 14 presenze con la nazionale) ha servito un poker alla difesa del Waregem, rendendosi completamente immarcabile per tutto il circuito difensivo avversario. Il suo ruolino di marcia in questo campionato recita 7 goal in 8 partite, fregiandosi anche di 3 assist decisivi per i suoi compagni di squadra: questa potrebbe essere una pessima notizia per mister Ventura, che dovrà affrontare con la sua Italia la nazionale svedese nei playoff per accedere alla fase finale del mondiale 2018.
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