La borraccia regalata al bambino: “Mi sono rivisto in quel piccolo tifoso”, ma anche i siparietti con Giulio Pellizzari con il dono di occhiali da sole e maglia rosa. Cronache di un campione che ha fatto innamorare l’Italia
Si è chiuso ieri il Giro d’Italia e il protagonista assoluto della corsa in rosa non può che essere stato Tadej Pogacar, capace di impressionare con le sue imprese sportive, ma anche di regalare gesti che ne hanno nobilitato ulteriormente il valore. Tra i momenti più iconici, il gesto di donare una borraccia a un giovane tifoso a bordo strada. Durante una delle tappe, il campione sloveno ha preso una borraccia dal suo massaggiatore e l’ha passata a un bambino, ricordando un sogno che avrebbe voluto vivere anche lui da piccolo. “Mi sono rivisto in quel piccolo tifoso: se fosse successo a me 15 anni fa, mi sarei messo a piangere”, ha dichiarato Pogacar.
Una giornata indimenticabile per Giulio Pellizzari
L’aiuto dato a Giulio Pellizzari è stato un altro esempio della sportività di Pogacar. Durante la tappa con arrivo a Monte Piana, Pogacar ha raggiunto Pellizzari, una delle giovani rivelazioni del Giro, e gli ha detto “seguimi”. Per qualche tornante, il campione sloveno ha tenuto il marchigiano in scia, regalando visibilità e supporto al giovane astro nascente, prima di fare il vuoto nel momento più difficile della salita. Perché anche questo è sport, quando ne hai di più, quando sei troppo più forte, è giusto che tu vada avanti senza guardarti indietro.
Per Pellizzari questo Giro d’Italia sarà sicuramente un ricordo indelebile. Oltre al già citato gesto durante la gara, infatti, al termine della tappa il giovane corridore, a favore di telecamera, ha chiesto al campione sloveno i suoi occhiali da sole. Risultato? Non solo Tadej lo ha omaggiato degli occhiali da sole ma, alla stregua di un calciatore alla fine di una partita, ha donato la sua preziosa maglia rosa a Pellizzari, che non ha nascosto tutta la gioia e l’emozione di poter portare a casa un cimelio di così grande valore.
Lo stile di Tadej
L’aver corso senza mai risparmiarsi, sia per regalare spettacolo ai tantissimi tifosi giunti sulle strade del Giro, sia per onorare anche i compagni di squadra, sono un dettaglio fondamentale delle tre settimane dello sloveno. A Roma, ad esempio, Tadej ha tirato lo sprint per il compagno Molano, un rischio che molti altri, con la certezza assoluta di aver vinto la maglia rosa e in prospettiva Tour de France, non avrebbero preso. Ma non Pogacar, che si è messo al servizio della squadra come un gregario.
L’approccio di Pogacar al ciclismo è caratterizzato da una leggerezza e una serenità che contrastano con la tradizionale retorica della fatica e del sacrificio. La sua capacità di affrontare le difficoltà con un sorriso e di condividere i momenti di gloria con chi lo circonda rende il suo stile unico e apprezzato da tifosi e colleghi. Quest’ultimo Giro d’Italia di Tadej Pogacar sarà quindi sicuramente ricordato non solo per le sue vittorie spettacolari, ma anche per i gesti di generosità e umanità che hanno arricchito la competizione.