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Il quinto stop interno frena la corsa del Tottenham

Puro clima derby di Londra a Wembley, dove il Tottenham si è dovuto accontentare di un pareggio interno contro il West Ham in una battaglia all’ultimo sangue. L’ultimo match del periodo festivo per quanto riguarda la Premier League – che nel weekend lascerà il posto alla FA Cup – è terminato con un 1-1 che fa decisamente più comodo agli ospiti. Gli Spurs sono infatti scivolati a tre punti dal quarto posto, saldamente occupato dal Liverpool.

In campo c’è stata una squadra sola, tanto che il primo tiro in assoluto del West Ham è arrivato al 70′ ed è stato il gol, visto che il reparto offensivo è stato poco protagonista. Ha sorpreso soprattutto l’assenza di Andy Carroll nell’undici iniziale degli Irons. Dopo la doppietta messa a segno contro il West Bromwich soltanto due giorni fa Moyes ha preferito non forzare la mano con l’attaccante ex Newcastle. Gli ha preferito un Chicharito Hernandez che non è mai stato protagonista, continuamente chiuso nella morsa dei due centrali di casa e senza supporto dei centrocampisti, impegnati soprattutto a difendere prima che attaccare. La fisicità dell’inglese avrebbe probabilmente fatto comodo.

Il pallino del gioco è così rimasto costantemente tra le mani di un Tottenham che si è affidato al 4-2-3-1 con tutto il proprio meglio in avanti: Son, Eriksen e Alli dietro a Kane. L’avanzamento del danese nella propria posizione originaria non ha per la verità portato benefici alla lunga. In avvio di azione, con i soli Dier e Sissoko in mezzo al campo, si sono riscontrate alcune difficoltà in termini di velocità di palleggio e l’attacco è stato meno imprevedibile delle abitudini, tanto che la difesa e il centrocampo di Moyes hanno retto benissimo l’urto.

Non è stata la prima volta in cui il Tottenham ha fatto fatica a trovare la porta contro una difesa organizzata con una linea da cinque difensori e da quattro centrocampisti. La differenza l’ha però segnata la perla di Obiang a venti minuti dal termine, la quale ha spinto Pochettino ad andare in all-in. Si è anche rivisto Wanyama, uomo chiave per gli equilibri dei Lilywhites e vicino al recupero totale. Il West Ham avrebbe potuto sfruttare meglio le situazioni di ripartenza a propria disposizione, ma le gambe non hanno supportato le corse degli attaccanti dopo il tour de force sotto le feste e gli innumerevoli infortuni con cui i londinesi stanno convivendo.

Son ha fatto tirare un sospiro di sollievo a Wembley, ma la prestazione ha lasciato alcuni spunti nella testa di Pochettino. E’ emerso soprattutto il bisogno di recuperare al più presto Moussa Dembelé – in panchina ma non al meglio – al più presto per avere un altro creatore di gioco e offrire a Kane palloni giocabili e ritrovare maggior fluidità, quella che è mancata per aver la meglio di un West Ham sempre più rivitalizzato dalla cura Moyes. Attualmente gli Irons risiedono a 22 punti, due sopra l’incubo retrocessione, per ora momentaneamente scampato, con una sola sconfitta nelle ultime sette partite e tanti segnali positivi a livello psicologico.

Giorgio Dusi

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