Il passo falso nel derby contro il West Ham non impedisce al Tottenham di volare alto: nella terza gara di questo nuovo anno gli Spurs vincono e convincono contro un Everton in grande calo, guidati ancora una volta da Harry Kane, affamato di gol anche nel 2018.
Nonostante il modulo non abbia funzionao nel KO casalingo per 2-0 contro il Manchester United, i Toffees scendono in campo ancora con il solito 4-2-3-1, variando però quasi totalmente gli undici in campo: per arginare il Tottenham Allardyce fa affidamento su uomini di esperienza come Sigurdsson, Rooney e Bolaise, a supporto del centravanti turco Tosun, ma neanche il grande talento del quartetto offensivo riesce a scardinare una difesa solida come quella degli Spurs, non più affidabile come nelle passate stagioni ma comunque precisa ed efficace.
Ad affondare il colpo dopo circa mezz’ora di gioco è Son, giocatore diventato ormai essenziale negli schemi di Pochettino: il coreano è già arrivato a quota 8 gol e 4 assist in 22 partite, diventando un’ottima spalla per il compagno Kane che dopo pochi minuti dall’avvio della ripresa sigilla la partita con l’ennesima doppietta raggiungendo così già adesso le 20 reti, con una media incredibile di un gol ogni 93 minuti.
A chiudere il quadro con il definitivo 4-0 ci pensa Christian Eriksen, coadiuvato dal piccolo gioiello di casa Dele Alli pronto a lasciare il segno in ogni partita. È un Tottenham in forma, che funziona alla grande in ogni reparto e che è riuscito ad uscire da una profonda crisi ritrovando quello spirito di squadra che da sempre lo ha contraddistinto: i 13 punti ottenuti in cinque partite sono un chiaro segnale che gli Spurs lanciano a tutte le avversarie per la rincorsa Champions, adesso più aperta che mai grazie anche agli alti e bassi di Liverpool e Arsenal.
I primi quattro posti sono adesso a portata di mano per un Tottenham ritrovato e che proverà ancora una volta a sbalordire tutti con una scalata da sogno.