Se in Champions League raggiungere la finale non è soltanto un sogno, in campionato la situazione per il Tottenham è più difficile che mai: dopo la sconfitta nel derby contro il West Ham, gli Spurs perdono ancora punti contro il Bournemouth in una partita in cui si salva davvero poco e niente.
Il dato più clamoroso di giornata è rappresentato sicuramente dalle due espulsioni di Son nel primo tempo e Foyth nella ripresa che hanno costretto Pochettino ad affrontare in 9 tutta la seconda parte della partita e fatto saltare qualsiasi schema previsto. E ovviamente questo clima teso non ha affatto giovato al Tottenham. Nonostante una rosa decisamente superiore a quella del Bournemouth infatti, i londinesi si sono resi pericolosi in pochissime occasioni, soprattutto in un secondo tempo in cui sembravano quasi spariti dal campo.
È proprio l’intervallo a spaccare in due la partita: se inizialmente Pochettino sembrava aver impostato il gioco alla sua maniera, con una difesa ben salda e un attacco pronto ad assaltare la porta avversaria (come dimostrano i 10 tiri totali indirizzati verso Mark Travers), le due espulsioni hanno totalmente travolto la squadra non soltanto dal punto di vista tattico, ma soprattutto sotto il profilo psicologico. Ed è in queste circostanze che il Bournemouth è riuscito ad approfittare delle debolezze dell’avversario, piazzando in pieno recupero un gol pesantissimo grazie all’aiuto di Nathan Aké, centrocampista dalla forte attitudine difensiva che ha già attirato su di sé i riflettori di mezza Europa.
È una sconfitta che fa malissimo al Tottenham in ottica terzo posto, l’unico traguardo ancora raggiungibile in un campionato che è diventato una corsa esclusiva per le prime due della classe, distanti ormai più di 20 punti. Adesso c’è bisogno di guardarsi le spalle dalle altre due londinesi, Chelsea e Arsenal, rispettivamente a 2 e 4 lunghezze di distanza ma intenzionate a giocarsi il tutto per tutto per portare a casa il terzo poso e la qualificazione diretta in Champions League.