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Padre e figlio compagni di squadra: la Top 5

Spesso, nel calcio di provincia è facile trovare calciatori legati da una parentela nella stessa categoria, magari girone, e perfino nella stessa squadra. Panenka ha però scovato dei casi in cui furono addirittura padre e figlio a militare nelle stesse fila, dandosi il cambio a gara in corso o segnando nello stesso match. Ecco quindi la particolare Top 5 di progenie che hanno condiviso spogliatoio e terreno di gioco.

Rivaldo e Rivaldinho

«¿Hay alguien mejor que Rivaldo?» si domandava una voce fuori scena di una pubblicità della Cola Cao del 2000. “Qualcuno è migliore di Rivaldo?”, mentre il fuoriclasse carioca scherzava col pallone. «Rivaldinho!» rispondeva il figlio di colui che, a distanza di due anni, sarebbe diventato campione del mondo con la nazionale verdeoro. Ebbene sì, nel 2014/15, Rivaldo e Rivaldinho hanno giocato insieme per il Mogi Mirim nella Serie B brasiliana, segnando addirittura nello stesso match.

Henrik e Jordan Larsson

Siamo nel giugno del 2013 quando il quasi 42enne Henrik Larsson debutta (di nuovo) nel calcio giocato, dopo essersi ritirato inizialmente nel 2009. La sua è una scelta di cuore, vista la situazione della squadra di cui è vice allenatore, l’Högaborg. Larsson debuttò proprio coi neroverdi tra la fine degli anni ’80 e l’inizio dei ’90. I suoi si ritrovarono decimati nel reparto offensivo ed Henrik entra all’85’ in un match poi vinto 4-2. La particolarità? Suo figlio Jordan, tra i marcatori, era in campo con lui per quelli che saranno i suoi ultimi, definitivi, minuti da calciatore. «Naturalmente è un lusso raro arrivare a giocare con tuo figlio, anche se è stato solo per pochi minuti. Ha fatto bene e ne sono orgoglioso. È stato molto divertente!»

Arnor ed Eidur Gudjohnsen

Caso storico, quello dei due islandesi: è il 24 aprile del ’96 quando papà Arnor, 34enne, lascia il campo al figlio Eidur, 17enne e debuttante in nazionale. Islanda-Estonia termina 3-0 ed è la prima partita internazionale nella storia del calcio che vede giocare padre e figlio. A mettere il sigillo fu proprio Gudjohnsen Sr, che avrebbe potuto anche giocare a fianco del figlio se questo non si fosse gravemente infortunato. Al suo ritorno in campo, il padre si era già ritirato. Tuttavia, Arnor, 10 anni prima dello storico episodio, aveva dichiarato che il suo più grande sogno era proprio giocare col figlio. Esaudito, a metà.

Aleksej Sr, Aleksej Jr e Roman Eremenko

Padre e figli di origine russa, naturalizzati finlandesi. Alexei Sr (all’anagrafe Aleksej Borisovic) ed il figlio Alexei Jr (Aleksej Alekseevic) giocarono assieme all’HJK Helsinki nel 2002 e nel 2003. Il secondo figlio, Roman, venne ritrovato nel biennio 2003-2005 allo Jaro dal padre, che sfiorò la tripletta col terzo figlio, Sergei. Nato nel 1999, il terzo dei fratelli Eremenko non ebbe l’onore di solcare il campo col padre poiché decisamente troppo giovane.

Walter e Nico Pandiani

El rifle, poiché si diceva fucilasse le retroguardie avversarie, che, scherzo del destino, condivide due maglie col figlio Nico, difensore centrale. La storia dei Pandiani, uruguaiani dal passaporto italiano, passa prima per l’Europa e poi per l’America meridionale: l’Atletico Baleares in Spagna ed il Miramar in Uruguay. Proprio nel loro paese, data la natura dilettantistica della squadra spagnola, coroneranno il sogno di giocare insieme in una squadra professionista nel febbraio del 2014.

 

 

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