“C’è sempre una prima volta”: così probabilmente il Tigre ha preparato il suo cammino verso la conquista della Copa de la Superliga. E quale migliore occasione della prima storica edizione di un nuovo torneo per provare per una volta a vincere, dopo una serie di sfortunati secondi posti che hanno contraddistinto il lato più fallimentare degli ultimi anni del Matador.
Il nuovo millennio rappresenta un’era di ottimi risultati per il Tigre, ma la retrocessione di quest’anno sembrava essere il primo passo verso il ritorno nell’oblio. E invece, nonostante la retrocessione, è arrivato un successo storico, il primo della storia del club per inaugurare la nuova competizione. Troppi bocconi buttati giù in passato: il campionato del 2009, è il caso più emblematico. Tigre, Boca e San Lorenzo chiusero a pari punti e si giocò uno spareggio a tre squadre. Tutte vinsero una partita e persero l’altra e allora ad assegnare il titolo al Boca e il secondo posto al Tigre fu un solo gol di differenza reti.
Poi nel 2012 la scandalosa sconfitta in finale di Copa Sudamericana: nella partita di ritorno contro il San Paolo i giocatori vennero aggrediti nello spogliatoio da esterni e per questo si rifiutarono di disputare il secondo tempo. L’arbitro prese atto della situazione e fischiò la fine in anticipo, consegnando al San Paolo il titolo.
Fu l’ultima grande parentesi del club, prima di dover accettare la retrocessione all’ultimo anno con la regola del Promedio, il sistema di retrocessioni basato sulla media punti che non ha impedito al Matador di retrocedere nonostante un nono posto su 26 squadre raggiunto nell’ultima Superliga.
Stavolta il grande riscatto, una vittoria sul Boca Juniors per 2-0 e la soddisfazione di poter giocare la prossima Copa Libertadores, seppur da squadra di Primera B. C’è sempre una prima volta, ma qui si è abbondato: è stata la prima volta della Copa de la Superliga, la prima volta del Tigre con il Pipo Gorosito in panchina, lo stesso che assistette allo scandalo del 2012. La T ha messo una coppa in bacheca dopo quattro secondi posti in dieci anni, un riscatto che gli permetterà probabilmente di tornare in fretta anche nella massima serie.
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