Thomas Sorensen ha comunicato nella giornata di oggi, ai dirigenti del Melbourne City, la decisione ufficiale di ritirarsi dal calcio. Per il portiere danese, l’esperienza australiana era stata l’ultima di tante, che in passato l’hanno visto volare tra i pali di stadi storici della Premier League. Solo la rapidissima ed esponenziale crescita di Butland, giovane portiere dello Stoke City, l’aveva fatto desistere nel giocare ancora nella prima divisione inglese, dopo 17 stagioni da protagonista, nel 2015. Con la maglia della nazionale della Danimarca ha disputato 101 partite, risultando l’ottavo calciatore più presente di sempre, ad appena una presenza di distanza da una vera e propria leggenda come l’ex Udinese e Fiorentina Martin Jorgensen. La sua crescita nel calcio che conta aveva corrisposto al momento in cui la parabola di Peter Schmeichel divenne discendente, e Sorensen ha rappresentato fino al 2012 un valido portiere al quale la nazionale danese si è affidato, nell’attesa dell’arrivo sui palcoscenici mondiali del figlio di Peter, Kasper, diventato anche campione d’Inghilterra con il Leicester. Ripercorriamo insieme della tappe importanti della sua carriera, per l’ultimo saluto a 23 anni impiegati nel saltare di qua e di là, sui verdi campi nordici.
Nato a Fredericia, è l’esatto opposto di qualche ragazzo dalle storie e gioventù strana. Nessuna particolare difficoltà in famiglia, nessun altro sport praticato prima del calcio e nessun salmone catturato come Francesco Toldo nella sua giovinezza. Thomas Sorensen, a 6 anni, faceva già il portiere all’Odense, e ha parato per le giovanili del club bianco-celeste per ben 12 anni. Una crescita professionale ed atletica davvero notevole la sua, che all’età di 18 anni si è ritrovato in panchina con la prima squadra, in una della prime edizioni della moderna Superligaen nata nel 1992. Sfortunatamente per lui, tutto questo amore per l’Odense non gli regalò nemmeno una presenza in partite ufficiali: nel 1996 venne girato in prestito al Vejle, dove ebbe la chance di esordire finalmente, dopo tanti anni di gavetta giovanile. Al termine della stagione, ed a prestito concluso, si accasò a titolo definitivo allo Svendborg, dove finalmente divenne titolare indiscusso, e non impiegò molto per farsi notare da importanti osservatori. Nel 1998, era anche già una colonna portante delle giovanili della nazionale danese, e di lì a poco sarebbe stato promosso nella nazionale maggiore. A farsi avanti per primo per il giovane profilo fu il Sunderland, club storicamente molto attento ai giocatori scandinavi, che se lo assicurò per poco meno di un milione di euro.
Con i Black Cats, Thomas Sorensen concluse un’entusiasmamente crescita, che lo portò ad essere una certezza tra i pali dello Stadium of Lights. Al termine della prima stagione in Premier League venne convocato per la prima volta nella prima nazionale della Danimarca, dove sarebbe rimasto titolare fino al 2012. Il Sunderland aveva il desiderio di costruire intorno al proprio portiere scandinavo un progetto solido, vincente e sicuro per gli anni a venire, ma nel 2003 il club del nord dell’Inghilterra, pieno zeppo di problemi finanziari e vicino al fallimento, fu costretto a vedere Thomas all’Aston Villa, che se lo assicurò per un prezzo di discount vicino ai 3 milioni di euro. Nelle quasi 200 partite in maglia bianco-rossa, Sorensen si era dimostrato essere una certezza, fattore confermato anche con i Villans, per i quali giocò per ben 6 stagioni. In questi anni, il portiere è al massimo della sua forma: con la Danimarca non manca una presenza, dimostrandosi degno successore dei precedenti portieroni della nazionale scandinava. Con la nazionale disputa i Mondiali del 2002, gli Europei del 2004, ed i Mondiali del 2010, al termine della propria esperienza con l’Aston Villa, conclusa nel 2008, quando decise di non rinnovare il contratto con il club claret & blue di Birmingham. In quell’estate si fece avanti lo Stoke City, che divenne la nuova casa del numero 1 per altre 8 stagioni, durante le quali Sorensen raggiunge e supera le 400 presenze in Premier League. Il dato è ancora più impressionante, se consideriamo la provenienza esterna dal Regno Unito, ed il record dell’infinito Ryan Giggs di 632 presenze, che tutto sommato, non è poi così lontano.
Nel 2015, risolto il contratto con lo Stoke City, vola in Australia che gli ha dato discrete soddisfazioni, con la maglia del Melbourne City, club gemellato con il Manchester City, vincitore della FFA Cup 2016. Questo titolo, rappresenta l’unico nel palmares di un portiere molto meritevole come Sorensen. Nella sua carriera non è mai stato protagonista di trasferimenti eclatanti: è forse questo il motivo principale del mancato passo nel mondo dei “famosi”. Tuttavia, in pochi possono vantare una costanza come la sua durante le proprie carriere: tak , Thomas!
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