La Juventus inizia a interrogarsi seriamente su Thiago Motta. Il terzo 0-0 consecutivo in campionato ha alimentato le sacche degli scettici e rivitalizzato anche chi credeva che non fosse Allegri il problema. Al netto delle opinioni, restano i numeri, che se spremuti spesso dicono la verità.
Thiago Motta, i numeri non mentono mai
Resta da capire come si arrivi a questi risultati, frutto evidentemente di un grande equilibrio o, se si vuole guardare il bicchiere mezzo vuoto, di una coperta corta. La fase difensiva della Juventus è indiscutibilmente perfetta. Una squadra che non subisce gol in cinque partite di campionato è senza dubbio difficile da migliorare. La seconda lettura è invece legata a una prospettiva diversa e per certi versi più allarmante. La fase di possesso dell’ex tecnico del Bologna è ormai di facile lettura. A confermare il dato, gli expected gol, una delle statistiche da “nerd” del calcio 2.0 che calcolano la probabilità di un tiro di tradursi in gol. In questo speciale segmento, la Juventus ha totalizzato lo 0,31 con il Napoli ovvero servirebbero tre partite per segnare un gol. Vero, ma altrettanto innegabile, che occorre anche pesare il valore di questi pareggi. Due sono arrivati negli scontri diretti, contro Roma e Napoli, che però hanno pensato prima a non prenderle piuttosto che a giocarsela a viso aperto. Chi lo ha fatto, come il PSV, è stato travolto. Esattamente come il Como, che non è neanche un avversario da buttare, considerando l’exploit di Bergamo.
Il precedente: al Bologna andamento lento ma poi…
Se Allegri era il tecnico del cortomuso, ovvero della vittoria di misura per 1-0, Thiago Motta è il re indiscusso degli “0-0”. Lo scorso anno il suo Bologna ha pareggiato con questo risultato in sei occasioni. Solo il Torino di Juric lo ha superato, con nove 0-0. È perlomeno curioso, o forse non è affatto un caso, che la frenata sia coincisa con il mese di settembre. Anche lo scorso anno il Bologna sembrava impantanato dopo tre risultati senza gol con Verona, Napoli e Monza. Invece non subire, e nel frattempo trovare la quadra e la squadra, si è rivelato decisivo. Dopo quei tre pareggi, infatti, il Bologna di Thiago Motta ha iniziato a correre, perdendo solo due partite sino a dicembre. Forse, dunque, è il caso di aspettare ancora qualche settimana prima di emettere giudizi definitivi sull’operato di un tecnico che è alla sua prima esperienza su una grande squadra e deve amalgamare una rosa nuova di zecca.