In un clima di totale confusione in Italia si tende a guardare questa nazionale con troppo pessimismo spesso andando a stravolgere la realtà dei fatti. La lista dei 23 stilata da Conte ha provocato malcontento, come sempre quando c’è da tagliar fuori qualcuno, ma a far perdere le staffe a gran parte del tifo italiano è stata la assegnazione della maglia numero 10 a Thiago Motta.
Per quanto possa essere discutibile l’assegnazione di una maglia tanto blasonata ad un giocatore con caratteristiche tecniche differenti rispetto a chi la porta di consuetudine e per quanto possa essere demoralizzante realizzare di non avere un reale erede per un numero così simbolico vengono mosse critiche esagerate ed immeritate al giocatore.
È vero ad indossare quella maglia dovrebbe essere un fantasista o qualcuno in grado di cambiare il volto della gara da un momento all’altro ma ad Euro 2008 la 10 fu vestita da De Rossi (non certo un trequartista) e anche Verratti, il reale proprietario del numero più ambito, ha caratteristiche insolite rispetto alla tradizione.
Thiago Motta al netto di condizioni fisiche non eccellenti è un ottimo interprete del centrocampo e può ricoprire un ruolo importantissimo nella linea a 5 voluta da Conte posizionandosi davanti alla difesa. Ha fisico e senso della posizione, intelligenza ed esperienza, un profilo che farà sicuramente bene al gruppo.
Lo si accusa principalmente per la sua lentezza che è sì il suo vero tallone d’Achille ma se affiancato dagli uomini giusti (e il modulo previsto per questa spedizione francese prevede mezz’ali di gran gamba e non altri playmaker come nell’amichevole contro la Germania) può compensare i suoi limiti nello scatto con le importanti qualità a sua disposizione. Essere lenti non significa essere scarsi o non meritare la convocazione, soprattutto se si ha un curriculum del genere e una esperienza importante a questi livelli.
Le sue abilità nel gioco aereo e la capacità di mettere in ghiaccio la partita in situazione di vantaggio lo rendono un giocatore utile sia in caso di maglia da titolare che di subentro a gara in corso.
Thiago Motta inoltre è l’unico giocatore di questa nazionale ad aver giocato i quarti di finale di Champions League quest’anno, quindi uno tra i profili più abituati ad affrontare partite del genere a differenza di chi è stato escluso. Fa parte di un gran collettivo come quello del PSG dove è uno dei giocatori chiave e assieme agli uomini del blocco Juve è quello più abituato a vincere.
Si sta cavalcando l’onda nella maniera sbagliata: non sarà un 10 del profilo di Totti o Del Piero ma si stanno attribuendo troppi aggettivi dequalificativi ad un calciatore forte ed importante come Thiago Motta.
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