Thiago Motta non vuole fallire alla Juventus. Non può permetterselo. Il tecnico è consapevole di avere l’occasione professionale della vita, meritata attraverso una faticosa gavetta, e non vuole lasciarsela fuggire. Sarà lui l’uomo della rivoluzione, un ruolo a doppio taglio anche perché la storia insegna che se riesce, si è eroi, altrimenti il primo a pagare è proprio l’artefice della rivoluzione.
Quale sarà dunque il volto della nuova Juventus dopo l’addio e il fallimento dell’Allegri – bis? Il nuovo tecnico ha idee chiare. Il suo calcio è un 4-3-3 molto più verticale e offensivo rispetto a quello del suo predecessore. Quindi è lecito immaginarsi una Juventus molto più aggressiva e profondamente diversa anche negli uomini, scelti appositamente in funzione alle rinnovate esigenze di un allenatore che gioca un calcio di possesso, cambi di posizione e movimento continuo senza palla. Non a caso sono arrivati Douglas Luiz, Thuram destinati a cambiare radicalmente il volto della squadra in mezzo al campo dove troverà spazio anche Fagioli in attesa dell’arrivo di Koopmeiners.
Come giocherà la Juventus? Si parte comunque da un concetto assoluto: se lo spartito è ben interpretato, si esaltano le qualità dei singoli. E viceversa. Insomma, i talenti aiutano la squadra ed emergono nel momento in cui ne sono sostenuti. Partendo da questo presupposto, la linea mediana avrà il compito di comandare il gioco e tenere la squadra sempre corta. Dunque alzandosi anche sino alla soglia della trequarti in modo che salga anche la linea difensiva. Ciò permetterà ad ogni calciatore possa avere almeno tre soluzioni di passaggio: al collega di reparto o agli attaccanti o ai difensori chiamati ad accompagnare la manovra. In fase di non possesso sarà necessario abbassarsi e accorciare anche con gli attaccanti per agevolare la fase difensiva.
Resta da capire chi, in funzione delle scelte del tecnico, è in odore di conferma. Thiago Motta è stato chiaro. Bremer sarà il “Calafiori”. Danilo e Cambiaso saranno chiamati a lavorare molto di più sulle fasce. In avanti Vlahovic non si tocca e avrà accanto due esterni agili e veloci, in grado di saltare l’uomo e creare superiorità numerica. In questo senso Yidiz ha delle caratteristiche più adatte rispetto a Chiesa che non a caso è sul mercato e potrebbe essere ceduto. Di Gregorio, abile con i piedi, raccoglierà l’eredità di Szczesny. Miretti si dovrà guadagnare la Juventus e occhio anche ai giovani innesti della Under 23. Thiago Motta non ha mai guardato la carta d’identità e non lo farà neanche alla Juventus.
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