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In testa vincono tutte! La Lokomotiv si conferma in vetta, Zenit in goleada

Diciassettesimo turno di Premier League russa  con le prime che sulla carta non hanno turni troppo impegnativi. La giornata la apre il Cska nella non comoda trasferta col Khabarovsk, mentre la capolista Lokomotiv va a Makhachkala contro l’Anzhi e lo Zenit ospita il Tosno. Interessante scontro per il quarto posto tra Krasnodar e Spartak Mosca, con i campioni in carica in cerca di una rapida risalita in classifica. Andiamo a vedere come è andata questa interessante giornata di campionato

Khabrovsk-Cska Mosca 2-4
Oltre ottomila sono i chilometri percorsi dal Cska per arrivare al Lenin Stadium di Khabrovsk per affrontare l’ultima della classe. Ma la stanchezza per aver affrontato un interminabile viaggio fino al confine con la Cina più orientale rischia di farsi sentire. I padroni di casa schierano un classico 4-4-2 con Markovic e Kazankov (ancora a secco di gol) come terminali d’attacco, mentre Goncharenko opta per il suo 3-5-2 con Dzagoev ispiratore del duo Wernbloom-Vitinho.
Pronti via e una distratta difesa moscovita si fa infilare. Karasev calcia dalla bandierina, ma nessuno interviene e dalla retrovie si inserisce Dedechko che con un morbido colpo di testa spiazza Akinfeev. Passato lo shock iniziale gli ospiti ricominciano a macinare gioco e trovano il pari con Dzagoev che raccoglie da pochi passi un tiro di Wernbloom rimpallato da Grishko. La partita è divertente e ricca di occasioni, ma i due portieri sono attenti e si va all’intervallo in parità.
Ripresa da cuori forti coi rossoblu di casa che stringono i denti in difesa per mantenere un prezioso pari in chiave salvezza e i capitolini che non possono perdere il passo dei cugini della Lokomotiv. In una delle rare sortite offensive del Khabrovsk ecco che il Cska li infila in contropiede. Dzagoev riparte rapidamente e allarga per Golovin che crossa di sinistro per un libero Wernbloom che in scivolata batte Dovbnya e ribalta il riusltato. Tutto finito? Nemmeno per sogno, perché Fedotov allarga per Barbaro che crossa di prima intenzione al centro dell’area dove arriva Markovic di gran carriera e di sinistro trova il clamoroso 2-2 a meno di dieci minuti dal termine. I rossoblu moscoviti non subiscono il colpo, anzi si gettano subito all’attacco e ritornano subito in vantaggio. Natcho pennella un meraviglioso lancio a scavalcare l’intera difesa e mette Wernbloom solo davanti al portiere. Lo svedese si allunga e anticipa Dovbnya in uscita e realizza il sofferto 2-3. È il gol che chiude l’incontro perchè il Khabrovsk ha dato tutto e nel finale crolla definitivamente quando Vitinho deve solo appoggiare in rete un pallone abilmente lavorato da Dzagoev e Wernbloom.
Partita sofferta più del previsto forse per i troppi pensieri rivolti all’importantissima sfida in Champions di mercoledì contro il Benfica, ma il Cska può tornare a Mosca felice e con tre punti.

Dinamo Mosca-Akhmat 1-1
Sfida salvezza all’Arena Khimki dove la Dinamo deve cercare di uscire dal pantano della zona playout, mentre l’Akhmat vuole allontanarsi sempre più dai bassifondi della classifica.
4-4-2 è il modulo scelto dai padroni di casa con Lutsenko e Obolski a lavorare in attacco, mentre gli ospiti sfruttano il loro più offensivo 3-4-3 con Mbengue punta centrale supportato da Berisha e Roshi.
Gara statica nel primo tempo con i padroni di casa che non si rendono mai pericolosi e che alla fine passano in svantaggio. Lima calcia forte e tesa una punizione da centrocampo e il venezuelano Wilker Angel si libera bene e di testa fredda Shunin. Negli spogliatoi Khokhlov si fa sentire e scende in campo un’altra Dinamo, molto più vogliosa e propositiva e trova il meritato pareggio. Tashaev calcia dalla bandierina un bel cross a rientrare per un liberissimo Lutsenko che incorna in tuffo di testa e spedisce la palla all’angolino. Meriterebbe qualcosa la squadra di casa, ma Gudiev e la difesa cecena reggono e il pareggio finale fa felice solo gli ospiti, mentre per la Dinamo è un’occasione persa.

Krasnodar-Spartak Mosca 1-4
Poco più di vent’anni fa la sfida tra Igor Shalimov e Massimo Carrera voleva dire derby d’Italia con il russo vestito di nerazzurro e il lombardo di bianconero. Oggi però sono due ottimi allenatori della Premier League russa e la loro sfida determinerà chi tra Krasnodar e Spartak Mosca può ancora aspirare a rincorrere le prime Lokomotiv e Zenit.
I padroni di casa schierano un 4-2-3-1 con lo svedese Granqvist in difesa e il pericolosissimo Smolov in attacco, mentre i capitolini rispondono con il classico 4-4-2 con il duo d’attacco Ze Luis-Luiz Adriano.
Carrera ha preparato bene la partita e ha voglia di far tornare ai vertici la sua squadra e nel primo tempo domina in lungo e in largo gli avversari. Il vantaggio è un chiaro esempio di voglia di vincere e di organizzazione tattica. Luiz Adriano inizia l’azione e serve Promes sulla fascia che crossa per Melgarejo che al volo di sinistro impegna da campione Sinitsyn. Sulla respinta che accorre di gran carriera Glushakov che rimette subito in mezzo per Luiz Adriano che calcia al volo di destra e porta avanti i suoi. Il brasiliano ex Milan è in grandissima forma e dopo la realizzazione si trasforma in uomo assist per Ze Luis che salta Granqvist e spara in porta prima dell’intervento di Gritsaenko per lo 0-2 che stende il Krasnodar.
Scossi e senza possibilità di controbattere lo strapotere moscovita i neroverdi provano con azioni confuse a riaprire la partita, ma la difesa dello Spartak tiene e non vede l’ora di ripartire micidiale in contropiede. A fine partita, quando tutti sono stanchi, Quincy Promes ha ancora fiato e gambe per andarsene sulla sinistra, saltare come un birillo Gritsaenko e crossare per Luiz Adriano che deve solo appoggiare in rete la sua doppietta. Alla prima distrazione difensiva dei biancorossi ne approfitta Claesson che, ben servito da Pereyra, batte con un destro a giro Selikhov. Manca però il sigillo del miglior in campo, manca la firma del numero 10. Ze Luis lancia in campo aperto Promes che risulta imprendibile per la difesa del Krasnodar e a tu per tu con Sinitsyn lo batte per il definitivo 1-4.
Lo Spartak supera in classifica proprio i neroverdi e lo fa nel migliore dei modi, con un trionfo netto e senza appelli. Shalimov avrà una settimana di tempo per capire cosa non è andato e in che modo può far ripartire i suoi.

Arsenal Tula-Rubin Kazan 0-0
Sfida di centro classifica a Tula dove l’Arsenal cerca di stare aggrappato al sesto posto Europa League, mentre il Rubin Kazan deve guardarsi soprattutto le spalle.
4-3-3 per i giallorossi di casa con Đorđević punta centrale affiancato da Kombarov e Tkachev. Kurban Berdyev opta per un 3-4-1-2, dove a centrocampo giostra l’ex interista M’Vila e Zhemaletdinov e Kanunnikov sono i riferimenti in attacco.
La partita avanza a ritmi lentissimi e si vede come alle due compagini vada più che bene un pareggio. Gli ospiti provano a farsi vedere con Zhemaletdinov che spara alto dal limite dell’area ben imbeccato da Ozdoev, mentre i padroni di casa provano a rendersi pericolosi con Kombarov che viene anticipa sul più bello da Nabiullin che lo ferma in scivolata prima del rilancio di Sokorin. Nella ripresa succede ancora di meno e lo 0-0 è il perfetto risultato per spiegare un Arsenal-Rubin che non entrerà negli annali.

Ufa-Ural 2-0
In Baschiria va in scena un’interessante sfida tra due tra le più belle realtà di questa stagione, l’Ufa e l’Ural che stanno disputando un gran campionato stando sempre ben oltre la zona rischio e vicino a quella Europa.
Padroni di casa che schierano un 3-4-2-1 con Sysuev e Stotskiy ad agire in funzione dell’unica punta Krotov. Mister Tarkhanov, invece, risponde con il suo 4-2-3-1 con Vladimir Iljin nel ruolo di centravanti.
Fin dall’inizio si nota come i padroni di casa controllino l’incontro sciupando due clamorose palle gol col Krotov che allarga troppo il destro e spedisce fuori a porta vuota e con Sysuev che prova a scavalcare il portiere con un tocco sotto, ma Godzyur fa buona guardia. Dopo tante occasioni ecco il meritato vantaggio con Stotskiy che calcia una magnifica punizione dal limite dell’area e fa 1-0. Capitan Kulakov prova a suonare la carica per i suoi, ma il suo gran destro sbatte sul palo e grazia i baschiri.
Nella ripresa Krotov si fa perdonare dell’errore e si inventa un gol pazzesco partendo da centrocampo e saltando come birilli l’intera difesa avversaria prima di piazzare un bel destro all’angolino. A fine gara l’Ural cerca di riaprire la sfida e quando il sinistro di Portnyagin sbatte sul braccio di Nikitin per l’arbitro Pavel Kukuyan è calcio di rigore. Dal dischetto va Eric Bicfalvi che calcia forte e centrale ma alza troppe e la traversa mantiene inviolata la porta di Belenov.
Tre punti d’oro per l’Ufa che vola al sesto posto, aggancia l’Ural e inizia a sognare fortemente l’Europa.

Anzhi-Lokomotiv Mosca 0-1
La capolista Lokomotiv, in attesa della decisiva sfida nel giovedì di coppa contro il Copenahgen, vola a Malhačkala contro un’Anzhi penultimo e alla disperata ricerca di punti salvezza.
Skripchenko schiera un 4-2-3-1 con Prudnikov unica punta, mentre i moscoviti si presentano con un 4-4-2 che vede in Manuel Fernandes e Denisov le stelle del centrocampo.
Le aquile del Daghestan partono forti e da calcio è Prudnikov a svettare più in alto di tutti e a colpire la traversa a Kochenkov battuto. La prima della classe fatica a imporre e il suo gioco e l’Anzhi si difende bene e riparte qualche volte in contropiede, ma sul finire dsl tempo la Lokomotiv passa. Fernandes lavora benissimo una palla sulla sinistra e serve Anton Myranchuk che salta il portiere Loria, ma così facendo si allarga troppo. Cross basso al centro per suo gemello Alexsey Myranchuk che stoppa e trova di sinistro uno spiraglio in mezzo a cinque giocatori dell’Anzhi piazzati o sulla linea o poco oltre.
Nella ripresa i moscoviti di Yuri Semin pensano esclusivamente a mantenere il vantaggio e lasciano il pallino del gioco agli avversari che però faticano a farsi pericolosi se non con qualche sortita da calcio d’angolo. Non la partita più esaltante della capolista, ma proprio in queste sfide si può notare meglio la solidità di una squadra che vuole tornare a vincere il campionato quattordici anni dopo l’ultimo trionfo.

Rostov-Amkar 0-0
Scontro salvezza a Rostov tra i gialloblu padroni di casa e i rossoneri dell’Amkar che devono cercare di allungare sulle ultime quattro posizioni.
3-4-3 per la squadra di Kuchuk che in attacco propone il trio Kalachev-Shomurodov-Ionov. Gli ospiti, invece, si presentano molto guardinghi e si schierano con un prudente 5-3-2 con Forbes e Kamalov a lottare contro la difesa avversaria.
La partita non sembra dire molto, soprattutto nel primo tempo, ma pur mantenendo ritmi bassi la ripresa è pazzesca. Il Rostov prima colpisce una clamorosa traversa con Gatcan, grazie anche al super intervento di Nigmatullin, e poi ottiene un calcio di rigore generoso per un fallo di Miljkovic su Gatcan. Dagli undici metri batte Ingason, ma debolmente e centrale e Nigmatullin respinge di piede. Nel recupero, quando lo 0-0 sembra il risultato più scontato, l’Amkar decide di provare per la prima volta una sortita in attacco. Gashchenkov, da poco subentrato a Kamolov, appena sfiorato da Ingason si lascia cadere e l’arbitro Turbin ci casca un’altra volta ed è ancora rigore. Sivakov ha la palla del clamoroso successo ospite, ma la sorte si mette una mano sulla coscienza e il destro del bielorusso sbatte sul palo.
Un pareggio che soddisfa di più l’Amkar seguendo l’andamento della gara, ma quell’errore dal dischetto all’ultimo istante è stata una vera beffa.

Zenit San Pietroburgo-Tosno 5-0
L’ultima partita della diciassettesima giornata va in scena a San Pietroburgo in una sorta di derby di Leningrado. I padroni di casa devono rispondere alla vittoria della Lokomotiv e il Tosno non sembra essere il più insidioso dei rivali.
Mancini opta per un 4-3-3 con Rigoni, Kokorin e Shatov a formare il tiro d’attacco, mentre gli ospiti scendono in campo con un più coperto 4-4-2.
I padroni di casa non hanno fretta e fanno girare il pallone per far stancare il più possibile gli avversari per punirli con accelerazioni improvvise e l’1-0 è la logica conseguenza. Dugalic stende in area Rigoni ed è calcio di rigore dove l’ex romanista Paredes trasforma senza problemi. Lo Zenit alza il ritmo e Criscito sfiora il raddoppio che è solo rimandato al secondo tempo.
L’azione di Shatov e Kuzyaev sembra quasi rugbistica con quest’ultimo che torna al calcio per effettuare un meraviglioso destro a giro imparabile per Yurchenko. Non c’è più niente da fare per il povero Tosno che sbanda sempre di più e la banda di Mancini dilaga. Prima il veterano Branislav Ivanovic sale in cielo e di testa fa 3-0, poi Kokorin parte dallla trequarti e salta in slalom tutta la difesa ospite calando il poker ed infine Kuzyaev e Dzyuba continuano a passarsi palla finchè quest’ultimo non appoggia in rete la quinta ed ultima realizzazione.
Non molla lo Zenit che risponde alle altre tre candidate al titolo, consolida il suo secondo posto e tallona la Lokomotiv.

17 giornata
Anzhi-Lokomotiv Mosca 0-1
Arsenal Tula-Rubin Kazan 0-0
Dinamo Mosca-Akhmat 1-1
Khabarovsk-Cska Mosca 2-4
Krasnodar-Spartak Mosca 1-4
Rostov-Amkar 0-0
Ufa-Ural 2-0
Zenit San Pietroburgo-Tosno 5-0

Classifica
1.Lokomotiv Mosca 36
2.Zenit San Piettoburgo 33
3.Cska Mosca 29
4.Spartak Mosca 28
5.Krasnodar 27
6.Ufa 24
7.Ural 24
8.Arsenal Tula 24
9.Akhmat 22
10.Rubin Kazan 20
11.Rostov 19
12.Amkar 18
13.Tosno 17
14.Dinamo Mosca 16
15.Anzhi 16
16.Khabarovsk 12

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