L’altura di Quito non insidia il Brasile, il sangue del gioco del calcio torna a macchiarsi di verdeoro dopo la medaglia d’oro a cinque cerchi e lo fa nella partita più difficile. La Seleçao di Tite non sfigura ma incanta alla prima uscita ufficiale sul campo di chi aveva intenzione di mettere nei guai tutte le big.
L’Ecuador del 4 su 4 non c’è più, la Verdeoro di Dunga apatica e senza anima neanche. È tempo di futebol bailado, di ridare al calcio brasiliano danza, tecnica e allegria, tempo di grandi nomi e giovani certezze. Ecco che il Brasile smette di aggrapparsi a Neymar e si affida al gruppo e ad un reparto d’attacco che ricorda i tempi migliori. O Ney è quello della seconda parte di Olimpiade, così come lo srtaripante Gabriel Jesus che più di tutti vuole mettersi in mostra in questo anno fondamentale per la sua carriera. Willian fa la stessa cosa, guida il Chelsea e stupisce col Brasile.
Non c’è scampo per un Ecuador frastornato e umiliato nel finale. Il Brasile torna in scena e vuole reclamare quel posto in primafila negatogli da anni di ridimensionamento. L’oro olimpico ha riportato serenità e calma nell’ambiente verdeoro e i 3 punti conquistati in terra tricolor sconvolgono una classifica che cominciava ad esser complicata.
Tutti lì adesso, sette squadre in 4 punti con l’Argentina a comandare ed il Brasile lì, pronto a risorgere. L’Ecuador è stato assorbito dalla bagarre e adesso vede in crisi le sue quotazioni di qualificazione. Strada per Russia 2018 riaperta per tutti con ancora 11 partite da giocare ed un finale tutto da scrivere.
Le partite che contano stanno per arrivare, come quel Brasile-Colombia di martedì prossimo che ci dirà chi delle due è cresciuta di più dopo il mancato successo in Copa America. Intanto lo spettro di un Brsile destinato d eclissarsi sembra andare via, Tite acclamato a furor di popolo guida il carro dei vincitori e indica la strada verso la Russia. Mai come oggi il calcio brasiliano ha ripreso a vivere.