Tacconi, nuovo intervento chirurgico per l’ex portiere: le sue condizioni

Stefano Tacconi si è sottoposto a un altro intervento chirurgico davvero delicato a Torino, ecco cosa trapela dai medici sulle sue condizioni.

Sono ormai trascorsi due anni dall’aneurisma cerebrale di cui è stato vittima Stefano Macconi, colto da malore mentre si trovava con suo figlio Andrea, che non si è fatto prendere dal panico e ha subito contattato i soccorsi. Da allora l’ex portiere è stato sottoposto a una delicata operazione, con una convalescenza davvero difficile (per alcuni giorni si è anche temuto per la sua vita), ma nonostante questo lui non si è perso d’animo grazie al sostegno della sua famiglia.

Il cammino per tornare alla normalità è lungo, solo recentemente ha abbandonato sedia a rotelle e stampelle, anche se non può ancora dire che il peggio sia passato. Oggi, infatti, è finito nuovamente sotto i ferri per un intervento difficile, come aveva annunciato il figlio nelle ore precedenti, convinto che la determinazione che ha sempre caratterizzato il papà sarebbe stato determinante.

 

 

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Un nuovo intervento per Stefano Tacconi: com’è andata

“Ciao a tutti, domani papà dovrà affrontare una nuova operazione delicata – scrive – Il suo spirito non cambia, rimane sempre un leone. Avanti tutta” – ha scritto ieri Andrea Tacconi, figlio di Stefano, accompagnando il suo messaggio a una foto dell’ex portiere da un letto d’ospedale, dove fa il segno dell’ok.

L’intervento è stato eseguito presso l’ospedale Le Molinette di Torino a causa di «un grave quadro di ischemia arteriosa dell’arto inferiore destro, a causa di arteriopatia diffusa aorto iliaco femorale (ostruzione arteriosa da aorta a femore), non in relazione alla pregressa patologia».

Successivamnente all’operazione, è stato l’ospedale a diffondere una nota sulle condizioni del paziente, che hanno notevolmente tranquillizzato lui e i suoi familiari, oltre che i tantissimi tifosi che lo hanno sostenuto nel corso della sua carriera. L’ex numero uno bianconero è stato sottoposto ad «un delicato intervento innovativo di circa cinque ore che ha comportato una ricanalizzazione endovascolare estrema aorto iliaca e ricostruzione chirurgica della arteria femorale. L’intervento é tecnicamente riuscito con attuale buon esito clinico».

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