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Swedish Fields ep. 5: Östgötaporten, Örjans Vall

Rieccoci, col nostro settimanale appuntamento che ormai comincia a diventare una carina consuetudine. Nuova puntata di “Swedish Fields”, con cui noi di Footbola vi prendiamo per mano e accompagniamo per Stoccolma e zone limitrofe in nostra compagnia, nuovi stadi da visitare. Continua il tour virtuale guidato e mirato a farvi immergere al meglio nell’Allsvenskan: ricordo però le regole del gioco. A cadenza variabile verranno passati in rassegna tutti i 15 impianti di massima divisione, a due a due e con una puntata speciale, l’ultima, dedicata alla Friends Arena: ad ognuno verrà dedicato un paragrafo, preceduto da una frase in corsivo (che in poche parole tenta di riassumere la quintessenza della struttura presa in esame), seguito da tre foto che reputo le più significative. La puntata di oggi è molto interessante: cominceremo dal Parken di Norrköping con tutti i suoi molteplici nomi e il suo unico fascino, poi ci dirigeremo nella contea di Halland per godere al meglio dell’atmosfera storica e passionale dell’inimitabile stadio di Halmstad, in cui vi ricorderò un episodio che in Svezia è ricordato sempre con gioia. Ora non spoilero nulla, ma anzi, vi auguro come al solito una buona lettura. Bra läsning!

NYA PARKEN – Norrköping (IFK Norrköping)

“Cento anni nel Parken”. Lo chiamo Nya Parken, ma in realtà ha anche altre denominazioni. Trovo sia importante chiamare le cose per nome: la casa dell’IFK fino al 2009 era per tutti il Norrköpings Idrottspark, abbreviato familiarmente in Parken. Dall’aprile 2016, ossia dall’inizio dello scorso campionato di Allsvenskan, ufficialmente lo si trova come Östgötaporten. Il motivo lo trovate in questo articolo pubblicato da Fotbollskanalen: Patrik Selin non rivelò la cifra per cui erano stati ceduti i diritti di denominazione dello stadio, limitandosi a parlare di un sacco di soldi, una delle più grandi offerte mai fatte in termini di marketing”. Un lungo accordo collaborativo su un nome che piacerebbe ai tifosi, o almeno questo quanto il manager del canali comunicativi del club ha rivelato. Oltre alla quotata società di Allsvenskan, qui entrano in campo pure IK Sleipner e IF Sylvia: sugli spalti la capienza è oggi di 17mila anime, ma in passato si arrivava a 19mila. Conseguenza dei lavori che hanno interessato il Parken (ma in generale tutti gli impianti di Svezia): si tratta di una carcassa cementizia che risale al 1903, ma che è stata luogo di lavori tra 2008 e 2009. Nel settembre 2012, infine, l’IFK Norrköping ne è divenuto il proprietario acquisendo dal comune il terreno su cui sorge l’impianto. Il costo, a quanto mi risulta, è di circa 308,5 milioni di corone svedesi. L’attuale Östgötaporten consta oggi di un prato in erba artificiale e di una struttura polivalente (con bar, due ristoranti, cabine vip e un piccolo centro d’allenamento indoor chiamato “Teknikhallen”). Sede di concerti, il 7 giugno 1956 un’ospitata del Malmoe portò al record di presenze (32234 persone!) e a molte ossa rotte a causa di problemi nel gestire una massa così grande di tifosi nel loro fuoriuscire dallo stadio. Se vi interessasse, poi, Gunnar Hagberg ha scritto un bel libro che prima o poi non mi dispiacerebbe leggere. Si intitola “Hundra år på Parken” [2003, ISBN 91-631-4146-9]. Cento anni nel Parken.

ÖRJANS VALL – Halmstad (Halmstad)

Guerre, medioevo e saluti militari. C’è un sapore mitico che si respira qui, ad Halmstad, e non è (solo) relativo alla techno che Basshunter produce dal ’98. Parlo di uno stadio che il re Gustavo IV Adolfo volle personalmente, e che fece inaugurate il 30 giugno 1922 sotto il nome di Halmstads Idrottsplats, il campo sportivo di Halmstad. Del resto, durante il Mellankrigstiden (il periodo tra le due guerre mondiali, approssimativamente tra 1918 e 1939) molti impianti del genere furono costruiti. E’ dell’agosto dello stesso anno, 1922,  la diga (questo il significato di “vall” in svedese”) cambiò il proprio nome dedicando la denominazione al Sankt Örjan, un ospedale medievale che sorgeva proprio in questa zona. Dal 3 settembre 1922 ad oggi, quando cioè il pallone ha cominciato a rotolare nel campo, se ne sono viste tante: segnalo qualche partita del mondiale 1958 in Svezia, l’Euro Under21 del 2009 e l’Europeo femminile del 2013. In tempo recenti il tifo dell’HBK ha più volte richiesto un nuovo impianto parallelamente a quando la loro squadra era stata costretta a giocare all’Ullevi di Göteborg o all’Olympia di Helsinborg (l’ Örjans Vall non rispondeva ai requisiti minimi per partite internazionali). Nel 2008 pareva esserci un progetto trasformabile in realtà tra 2011 e 2012, ma poi non s’è fatto più nulla. L’Örjans Vall sarebbe stato demolito e sostituito da edifici ad uso abitativo, ma il 5 maggio 2009 il consiglio comunale annunciò che non ci sarebbe stato alcun nuovo impianto (formalmente per motivi economici). E 10800 spettatori al massimo continuano a sedersi qui per vedere le partite. Ma qui, ad Halmstad, accadde anche una partita unica, che il sottoscritto aveva raccontato qui per GolSerieA. In poche parole. Playoff per Euro U21 2015 in Repubblica Ceca, Svezia contro Francia. All’andata finì 2-0 (Kondogbia e Thauvin), al ritorno si giocò proprio all’Örjans Vall. E’ il 14 ottobre 2014. Segna Issac Kiese Thelin (3′), ancora lui al 35′, poi Lewichi al 71′. Tre a zero, sembra fatta. Ma la Francia è viva e all’87’ Kurzawa segna e va ad esultare mimando un saluto militare in faccia a Guidetti, col quale aveva avuto uno screzio in precedenza. Sembra finita, ma Halmstad osserva ancora la rete di Thelin un minuto dopo quella del terzino allora al Monaco. Naturalmente, poi, tutti quanti col saluto militare verso Kurzawa. Con tanto di foto nel post-partita e social presi d’assalto. Chi la fa l’aspetti…

 

Matteo Albanese

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