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Sutton United, la dilettante che sfida la squadra di sua maestà

Potrebbe sembrare la solita favola riproposta ogni anno sotto nuove vesti dalla FA Cup, competizione in cui anche la squadra più piccola può trasformarsi in una pericolosa mina vagante, ma questa volta l’epico scontro fra Davide e Golia sembra avere un sapore del tutto diverso. Non tanto per la differenza di categoria che esiste fra il Sutton United, dilettanti della quinta serie inglese, e il grande Arsenal, ma per tutto quello che gravita attorno al piccolo club in maglia gialla, squadra che ha fatto della normalità e dell’assoluta semplicità il suo punto di forza.

Circondate da paesaggi assolutamente lontani da quelli offerti di solito dalla massima serie inglese e da personaggi decisamente pittoreschi le Giraffe (così sono affettuosamente chiamati i giocatori a causa della loro maglia gialla) potrebbero vivere una notte da eroi negli ottavi di finale della coppa qualora riuscissero nell’intento di mettere KO i blasonati Gunners di Wenger che per una volta dovranno dire addio ai lussuosi comfort della Premier League per immergersi in una realtà a dir poco fiabesca nascosta proprio a due passi da casa.

Il tranquillo borgo di Sutton

Sembra surreale ma a separare il grandioso Emirates Stadium dal modestissimo Borough Sports Ground, la casa del Sutton) sono appena 34 kilometri, poco più di un’ora di auto. Già, perché la squadra guidata da Paul Doswell è situata in un piccolo sobborgo di Londra, uno di quelli che potremmo vedere fotografato su una semplice cartolina: 43 kilometri quadrati ricoperti da 89 spazi verdi, criminalità praticamente pari a zero ed un clima decisamente diverso da quella della vicina e frenetica capitale inglese. Potrebbe sembrare uno di quei paesi descritti nelle favole per bambini ma quando il Sutton è in campo non c’è scusa che tenga: lo stadio, uno di quelli molto semplici da appena cinquemila posti, si riempie di gente che il più delle volte segue la partita in piedi, infilati in ogni angolo agibile del campo con in mano una fresca pinta di birra come in occasione della partita contro il Leeds, dove si registrò il tutto esaurito non solo allo stadio ma anche al bar, praticamente preso d’assalto dai tufosi in delirio. Contro l’Arsenal la storia non sarà diversa: i Gunners dovranno accontentarsi non solo di questo piccolo campo da gioco, dove sarà comunque installata una piccola tribuna temporanea e qualche bagno in più, ma anche degli spogliatoi spartani, formati solo da qualche panca marrone, dagli appendiabiti e da un piccolo tavolo, niente a che vedere con il lusso a cui i ragazzi di Wenger sono da sempre abituati.

Un piccolo pezzo di storia

Prima del tecnico Doswell, tifosissimo del Southampton e fedele alla sua sigaretta elettronica che non abbandona neanche in panchina, e del particolarissimo portiere di riserva Wayne Shaw, 45 anni, 120 chili non proprio di muscoli e grande amico del tecnico con cui condivide la fede calcistica, il Sutton si rese già protagonista di una piccola impresa ormai dimenticata. Era il 1979 infatti quando le Giraffe si aggiudicarono il torneo Anglo-Italiano battendo a sorpresa per 2-1 il Chieti, grazie alle reti di Bobby Southan e John Ranis, grande centrocampista e manager proprio del Sutton, scomparso appena cinque anni fa. Oggi quella competizione non esiste più, se non nella memoria di qualche storico appassionato di questo sport, ma la piccola giant-killer sogna ancora di essere artefice di grandi imprese, magari cominciando proprio facendo lo sgambetto alla squadra della Regina.

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