E’ tempo di entrare nella fase caldissima della Superligaen. Il Copenaghen ha mattato e gestito tutte le partite, arrivando alla fine della regular season addirittura da imbattuto. Il saldo finale recita 19 vittorie e 7 pareggi in 26 partite, con una spaventosa differenza reti di +47, il miglior attacco e la miglior difesa del campionato. Dietro alla squadra della capitale, abbiamo potuto assistere ad una vera e propria volata per i posti utili per l’ingresso nei playoff. Da questa stagione infatti, una riforma ha imposto lo svolgimento di un mini-torneo finale, per aggiudicare definitivamente il titolo. A prenderne parte saranno le prime 6 classificate, giunte qui grazie ad una fase conclusiva del campionato in continuo crescendo. Diamo ora un’occhiata alla stagione del Copenaghen, per poi analizzare una per una la situazione di tutte le squadre coinvolte nei playoff, e nei playout.
La squadra di Stale Solbakken è stata protagonista, e lo è ancora, di una stagione straordinaria. Era un obbiettivo comune e dichiarato quello di conquistare in scioltezza il titolo di campioni di Danimarca, e quando ci troviamo all’inizio dei playoff, la superiorità dimostrata sembra davvero troppa per ogni singola rivale. A condire le strepitose prestazioni in Superligaen, la consapevolezza di poter doppiare il successo portando a casa anche la Coppa di Danimarca, nella quale i bianco-blu si trovano ai quarti di finale, pronti ad incontrare l’Aarhus. Impossibile non nominare anche la positiva esperienza europea dei Loverne. Giunti al terzo posto di un girone di Champions League con Leicester, Porto e Bruges, hanno onorato l’impegno di Europa League, arrendendosi all’Ajax negli ottavi di finale, dopo aver battuto i bulgari del Ludogorets. Fino all’ultimo minuto giocato nel girone di Champions League, inoltre, il Copenaghen è rimasto in corsa per qualificarsi agli ottavi di finale della coppa dalle grandi orecchie, ed ha concluso l’annuale campagna europea subendo un solo gol (di Kasper Dolberg) nelle mura domestiche del Parken. Delle cifre davvero importante, per un club che durante gli anni è riuscito ad europeizzare progressivamente il proprio calcio. Con queste premesse, i playoff dovrebbero essere una vera e propria formalità, per poter ottenere la corona di campioni di Danimarca per la dodicesima volta dal 1992, anno dell’unione tra KB e B 1903.
Tutto pronto dunque per un’altra giornata di festeggiamenti, ovviamente regolati dalla caldissima Sektion 12. Il gruppo ultras del club è stato protagonista durante questa stagione con molteplici coreografie, in Superligaen così come nelle coppe europee. Come sempre, non sono mancati gli scontri con gli ultras del Brondby, i quali hanno addirittura disertato il derby giocato al Parken, accusando senza un vero e proprio motivo il tifo dei bianco-blu di avere contatti e rapporti con la sicurezza della città. Delle critiche per le quali il mondo Copenaghen non si è scosso, dimostrando una solida struttura societaria rara nel calcio scandinavo.
Grande festa inoltre, nella giornata di domenica, dove molti membri del club della capitale sono stati onorati con vari premi, nell’annuale cerimonia dei Dansk Fobdold Award, ovverosia le premiazioni stagionali del calcio danese. Delaney (ex stella della squadra), Cornelius, Zanka Jorgensen e lo stesso Matic (sostituto dell’ex capitano), sono stati autori di una grande stagione, senza differenze, così come mister Solbakken.
Come già accennato, alle spalle del Copenaghen è stata una vera e propria guerra per accaparrarsi i 5 ulteriori posti utili per disputare i playoff stagionali. Soltanto il Brondby, rivale giurato dell’FCK, si è potuto concedere il lusso di essere certo di un posto nella top 6 da mesi, Lyngby, Sonderjyske, Midtjylland e Nordsjaelland si sono date battaglia fino all’ultimo.
Il Brondby ha concluso il campionato al secondo posto, totalizzando 52 punti. Dopo una stagione tutt’altro che negativa, i Ragazzi della Periferia Ovest devono tuttavia ammettere un’evidente inferiorità rispetto ai concittadini. Nonostante ciò, tutto il calcio danese si aspetta che i giallo-blu possano conquistare un posto in una coppa europea, invertendo un trend negativo che nelle ultime stagione ha tolto una squadra scandinava dal calcio che conta. Ora tuttavia, l’attenzione va data agli scontri diretti che i playoff assegneranno loro, nel tentativo di strappare un titolo praticamente già vinto, dalle mani dei cuginastri del Copenaghen. Per farlo servirà un super Pukki, sostenuto dall’ex conoscenza del calcio italiano Wilczek, e dal giovane trequartista Mukhtar.
Il Lyngby è stato protagonista di una stagione quasi sorprendente. La sconfitta fresca fresca contro il Brondby non ha scucito loro dalla terza posizione, un risultato memorabile, dovuto ad una certa solidità difensiva, unita alle reti di Jeppe Kjaer, centravanti del club.
Ottima stagione anche per il Sonderejyske, che sbatte fuori all’ultimo il Randers dalla zona playoff. La vittoria per 1-0 di ieri, ha infatti confermato il quarto posto dei bianco-blu, che hanno chiuso il campionato in una posizione di prestigio, ma con una differenza reti negativa, sintomo e conseguenza di un calcio piuttosto noioso e rinunciatario, per quanto efficace.
Il Midtjylland entra nell’elité danese nonostante un finale di stagione molto negativo. Ad inizio anno non ha funzionato l’acquisto della stella Rafa van der Vaart, in Danimarca più per questioni amorose che calcistiche. L’apporto del trequartista olandese, sarebbe potuto risultare fondamentale nella scalata della classifica, ma i rosso-neri si devono accontentare di una posizione appena fuori dal primo terzo della classifica di Superligaen.
Missione compiuta per il Nordsjaelland, che con una vittoria all’ultima giornata (proprio ai danni del Midtjylland, sbatte negli inferi il Randers, colpevole di non aver catalizzato contro il Sonderejyske. La squadra che diede filo da torcere alla Juventus, qualche edizione di Champions League fa, torna dunque ai top del calcio danese, dopo aver passato 3/4 di stagione nei bassifondi della classifica.
Grande beffa per il già citato Randers, che non finalizza una stagione positiva in lungo e in largo. Colpevole forse dell’assenza di campioni (relativamente parlando) e giocatori di esperienza, ha subito la rimonta di squadre più attrezzate. Anche l’Aalborg, autore di una grande prima parte di stagione, deve rinunciare ai playoff, anche a causa della vendita della stella del club, Bassogog, andato in Cina dopo una gloriosa Coppa d’Africa.
Silkeborg, Horsens e OB sono tutti autori di una stagione molto simile tra loro. Chiudono la Superligaen rispettivamente con 30, 29 e 28 punti. Pochi minuti di magia sono trascorsi domenica sul campo del Silkeborg: senza più obbiettivi infatti, sono passati in vantaggio contro il Copenaghen, rischiando di togliere l’onore di essere imbattuti ai bianco-blu. Rimontati, hanno tuttavia perso 1-3 una partita priva di significato, ed utile soltanto per capire dove ritoccare la squadra in vista dei playout.
Più calda la situazione del Viborg, dell’AGF e dell’Esbjerg. Queste tre squadre rischiano seriamente di dover abbandonare la prima divisione del calcio danese, dove sono mancate certezze in tutti gli ambienti. Nessuno dovrà commettere errori, se il desiderio è quello di rimanere aggrappati ad un calcio che ha ancora molto da dire, ossia quello danese.
Tutto pronto dunque per i playoff ed i playout della dura e cruda Superligaen: attaccatevi forte, tutto può ancora accadere!