Due giornate, tre squadre al comando della classifica. La Superliga Argentina comincia definendo le gerarchie con ampio anticipo e dopo solo 180′ di gioco ci propone un terzetto piuttosto particolare al comando: due gemelle inseparabili e un terzo incomodo inaspettato, sorprendente ma clamorosamente credibile dopo anni di buio e crisi.
Le gemelle neanche a dirlo sono Boca Juniors e River Plate. Le squadre più forti per completezza e valore della rosa nonché le più attrezzate per gestire al meglio una stagione piena di impegni. Due grandi allenatori per assemblare al meglio il tutto e portare a questa nuova Superliga l’ordine immediato delle cose con le regine del calcio argentino immediatamente davanti al resto.
Il Boca Juniors è campione d’Argentina in carica e fa di tutto per dimostrarlo. La vittoria contro il Lanus è il segnale che questa è una grande squadra, un collettivo di primissima fascia che sa vincere anche le gare più difficili. Forse non il miglior Boca ma sicuramente un undici in grado di superare un ostacolo ostico come il Granate in un campo inzuppato di pioggia che di certo non favorisce le giocate dei giocatori xeneizes più rappresentativi come Cardona (comunque tra i migliori in campo) e Pavon. Poi però davanti c’è quel fattore Benedetto che non va mai sottovalutato: 28esimo gol in 33 presenze con il Boca, un’altra delizia tecnica che vale 3 punti. Per alcuni non era pronto per l’Europa, lui dimostra di essere in corsa anche per il Mondiale e se mantiene questi numeri può sognare un 2018 pieno di grandissime soddisfazioni.
Poi c’è il River, appunto. Una squadra forse meno forte complessivamente ma efficace e vincente. La vittoria sul Banfield testimonia il carattere e la mentalità di una squadra in grado di superare leggerezze tecniche come l’errore di Pinola sul gol di Civelli con reazioni impressionanti che portano addirittura in gol il protagonista in negativo dell’episodio precedente. Poi forse manca la qualità dei campioni partiti nel mercato ma i piedi del Pity Martinez almeno fino a gennaio sono patrimonio di Gallardo. E un calciatore con quelle proprietà tecniche partite del genere le risolve sempre.
Infine il terzo incomodo, il Velez. Bello rivedere il Fortin ai piani alti dopo così tanto tempo, soprattutto perché il risultato ottenuto è figlio di un progetto molto interessante basato sul mix di tanti giovanissimi e di alcuni veterani di sicura affidabilità. In Argentina hanno già soprannominato “I tre moschettieri” i calciatori più forti con la V azulada sulla maglia: Vargas, Andrada e Maxi Romero. E proprio quest’ultimo sembra essere il calciatore in grado di spostare gli equilibri: 4 gol in 2 partite ad appena 18 anni, dei movimenti da grande attaccante e proprietà tecniche più che discrete. Dopo un anno e mezzo di praticantato può essere la stagione del suo lancio definitivo e chissà che non possa riportare il Velez negli alti piani in questa nuova ed emozionante Superliga Argentina.
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