La settimana delle nazionali comincia in anticipo dal giovedì con il grosso programma di calcio europeo e il primo blocco di partite del girone del Sudamerica. Tutto in un giorno per smuovere una classifica fin troppo equilibrata e fare una seconda selezione dopo che le più deboli si sono inevitabilmente staccate.
Sette squadre per cinque posti e solo 5 punti che dividono la prima dall’ultima delle nazionali ancora in corsa per un pass per Russia 2018. Gli scontri diretti in programma per il turno di giovedì sono due: Ecuador-Cile e Paraguay-Colombia.
L’importanza della prima partita è cruciale: la Tricolor sembrava essere destinata a scippare un posto ad una delle big ma è inceppata in un periodo negativo successivo alla Copa America che ha quasi portato all’esonero di Gustavo Quinteros, un intoccabile fino a pochi mesi fa. Adesso però si gioca a Quito una gara che potrebbe mettere seriamente in crisi di classifica il Cile bicampione del Sudamerica e tenere in piedi la candidatura ecuadoriana per Russia 2018. Mai dare per vinta però la Roja che è vero che nelle ultime 5 ha vinto una sola volta e ne ha perse addirittura 3 ma ha pur sempre un tasso tecnico superiore a quello avversario.
Difficilissimo invece interpretare la sfida tra Paraguay e Colombia. L’Albirroja ha cambiato allenatore e prima ha trovato un successo importantissimo con il Cile ma poi ne ha presi 4 dall’Uruguay. Una squadra esperta che sa trattare il pallone e mettere in gabbia chi prova il fraseggio: questo il principale pericolo per una Colombia in caccia di punti e ancora insicura di partire per il secondo Mondiale di fila. Pekerman ha sperimentato tanti giovani e dato un futuro ad un progetto vincente ma ora c’è bisogno di risultati sul campo per non rimanere troppo impantanati in questo girone così difficile.
Il Brasile invece è chiamato al test di maturità: con Tite in panchina le cose sembrano filare con il verso giusto e la Bolivia da affrontare a Natal sembra tutt’altro che uno scoglio. Vincere con comodità anche queste sfide semplici proietterebbe la Seleçao ad un girone di ritorno più tranquillo e senza eccessive pressioni, l’ideale per una nazionale forte ma in perenne discussione. Chissà se Tite riproporrà Neymar e Gabriel Jesus assieme.
Impegno morbido sulla carta anche per l’Uruguay che al momento conduce il girone del Sudamerica e non vuole farsi scippare il primato. Al Centenario di Montevideo arriva un Venezuela difficile da decifrare viste le prestazioni altalenanti che talvolta sorprendono in maniera sbalorditiva (vedi il primo tempo contro l’Argentina) e altre volte deludono in maniera pesante (così si spiega l’ultimo posto ad appena 2 punti). Il ritorno di Suarez sembra aver dato quella marcia in più alla Celeste che al momento appare quasi certa di andare in Russia nonostante ci sia più di un girone da giocare.
Il programma del nuovo turno lo chiude l’Argentina,costretta a vincere sul campo del Perù. La classifica sorride all’Albiceleste del Paton Bauza che però non può permettersi passi falsi. Dybala, terminata la squalifica, sarà il sostituto di Messi per provare a rendere questa Argentina immortale e completa anche quando le stelle vengono a mancare. Un test vero per valutare il peso specifico di questa nazionale guidata dal Paton: il Perù in casa venderà cara la pelle sfruttando l’esperienza di un gruppo compatto costretto a convincere nelle gare contro le big per dare un senso all’ennesimo giro di qualificazioni fallimentare.
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