La prima giornata dell’Apertura 2016 ci dimostra che nelle parti alte niente è cambiato. O quasi. Perché il Pachuca vincitore dell’ultimo Clausura ma sconfitto nella Supercopa dai Tigres ha dimostrato di essere ancora vivo, forte di una solida conferma del gruppo campione tre mesi fa; mentre il Leon, semifinalista lo scorso campionato, cade rovinosamente.
E le certezze nei Tuzos sono rimaste sempre le stesse: Urretaviscaya e Hirving Lozano, ormai ribattezzato “el Chucky”. L’uruguagio ha superato in maniera definitiva ogni problema fisico: corre fortissimo, ha giocate geniali e un piede raffinato; il gioiellino casse ’95 invece è la vera star di questa squadra, sa incantare e spaccare le partite e francamente è quasi incomprensibile che giochi ancora in patria.
Il Pachuca ha vinto la partita tecnicamente e l’ha dominata mentalmente. Si è messo due volte in vantaggio con le perle di Lozano, ha saputo resistere al pareggio di un giocatore dannatamente essenziale come il Chapo Montes, e poi una volta passato in vantaggio numerico ha dilagato.
I Tuzos sono una squadra che non ti lascia l’opportunità di pensare e punisce in maniera fredda e cinica.
Erick Gutierrez sta prendendo per mano il centrocampo e un passo alla volta conferma le sue splendide qualità di regista nel 4-2-3-1. Poi con un attacco così veloce, tecnico e concreto è impossibile fare brutta figura.
Se ci servivano conferme sul campo dopo la sconfitta contro i Tigres il Pachuca ce le ha date immediatamente: la squadra è costruita da Diego Alonso con il solo obiettivo di continuare a vincere nonostante un campionato molto competitivo e la vittoria larga contro un avversario così forte ne è la riprova.
Superare indenni questa sessione di mercato sarà molto complicato visto che prestazioni così da parte delle due stelle Urreta e Lozano potrebbero far ingolosire in fretta club europei interessati ad investire sul talento. Nel caso dovesse rimanere confermato il blocco solido della squadra campione del Clausura i Tuzos rimarrebbero una serissima candidata per il successo finale: non più la squadra sorpresa che gioca un calcio divertente ma una concretissima realtà che adesso vuole affermarsi.
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