Questa sera alle 20.45 si riapre il sipario sulla Champions League, che al Camp Nou mette in scena forse il più bel quarto di finale di questa edizione, il Barcellona di Suarez ospita infatti l’Atletico Madrid di Godin. La squadra catalana si appropinqua a questa decisiva partita con almeno tre crepe che potrebbero intaccare la perfezione del capolavoro fin qui disegnato da Luis Enrique cosa che, fino a sabato scorso, sembrava impossibile.
La sconfitta subita nel Clasico contro il Real Madrid non preoccupa di certo per quanto riguarda la classifica della Liga ma potrebbe avere strascichi a livello psicologico, soprattutto in uno spogliatoio poco abituato a perdere, a ciò vanno ad aggiungersi i recenti scandali fiscali attribuiti a Leo Messi, e che potrebbero distrarre il fenomeno argentino, oltre alla telenovela del rinnovo del contratto di Neymar.
Posto dunque che Luis Enrique si sia dedicato più a recuperare psicologicamente i sui giocatori che alle questioni prettamente tattiche, il Barcellona dovrà fare pieno affidamento sul suo cannoniere El Pistolero, Luis Suarez. Dei tre tenori blaugrana è quello con la mente più libera e anche in questa stagione si è dimostrato essere una macchina da goal, 26 in 29 presenze nella Liga e 6 in 7 presenze i Champions League.
Suarez è il prototipo dell’attaccante moderno, giocatore completo, dotato di tecnica e soprattutto di uno spietato fiuto del goal. Oltre a queste abilità che lo rendono un calciatore straordinario, Suarez, possiede una grinta fuori dal comune, tipica di quelli a cui la vita non ha donato nulla, se non un grande talento, tipica di chi si è fatto da solo, di chi da un adolescente spazzino uruguaiano si trasforma in una stella mondiale.
L’Atletico Madrid, nonostante sia reduce da sei sconfitte consecutive contro il Barcellona, scenderà in capo con in testa il chiaro obiettivo di gioco di vincere la partita, con il proprio stile, probabilmente il più antitetico che esista rispetto al tiki taka, ma non per questo meno efficace, l’esaltazione del tatticismo, della compattezza, della concretezza e della garra, incarnate perfettamente dal capitano dei colchoneros, Diego Godin, anche lui uruguaiano anche lui partito da lontano. Si perché se c’è uno che può fermare Suarez quello è proprio il capitano della Celeste, che poco più di dieci anni fa veniva venduto dal Defensor Sporting per 840 pesos, circa 27 euro, al Club Atletico Cerro di Montevideo e ora è diventato uno dei più forti difensori al mondo.
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