L’eliminazione dalla Champions League e la coppia Real Madrid-Barcellona tornata prepotentemente in corsa per il titolo obbligavano l’Atletico Madrid a reagire per non rischiare di rovinare una Liga dominata per larghi tratti. Al Wanda Metropolitano arrivava un Alavés in piena zona retrocessione e con un solo punto conquistato, contro il Cadice, nelle ultime cinque partite disputate. Un match complicato deciso dal giocatore più importante dei Colchoneros: parliamo ovviamente di Luis Suarez che, prima di oggi, aveva segnato solo due nelle ultime nove. L’Atletico, in attesa del Barcellona, torna a più sei sul Real Madrid e si rialza dopo la brutta prestazione in Europa.
Una partita fisica, difficile, contro una squadra arrivata al Metropolitano con l’obiettivo di sfruttare un momento non proprio brillante dell’Atletico. Novanta minuti in cui si sono viste le difficoltà dei Colchoneros nervosi dopo il pareggio con il Getafe e l’uscita dalla Champions; nervosismo evidenziato anche dal rigore, ingenuo, regalato da Savić e che poteva costare carissimo ai ragazzi di Simeone. A levare le castagne dal fuoco ci ha pensato Oblak con un’altra parata decisiva; l’estremo difensore dei Colchoneros ha dimostrato ancora una volta di essere uno dei più forti nel suo ruolo. Oltre al portiere non si può non parlare di Suarez al suo diciannovesimo gol in campionato; rete da grande centravanti e di importanza enorme perché arrivata in un momento non semplice e che permette all’Atletico di presentarsi alla sosta con un pizzico di tranquillità in più.
La stagione dei Colchoneros si deciderà, molto probabilmente, al ritorno dalla sosta per le nazionali; le due sfide, entrambe in trasferta, contro Siviglia (Simeone non potrà contare su Carrasco) e Betis saranno fondamentali in una corsa al titolo sempre più infuocata. Nel frattempo l’Atletico si gode tre punti pesantissimi, ottenuti grazie alla mano di Oblak e alla testa di Suarez. Due campioni.
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