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Storie da FA Cup: la favola dell’Oxford United di Appleton

Torna la FA Cup e si ferma il campionato: questa è l’Inghilterra (ed il Galles), una terra dove un qualunque weekend di Premier League può essere sostituito da partite di coppa che, ogni anno, ci regalano favole dense di quella atmosfera totalmente britannica. Dopo l’Exeter (2-2 contro il Liverpool), a rubare le copertine ci ha pensato l’Oxford United Football Club: al Kassam Stadium, i Yellows hanno superato per 3-2 lo Swansea, regalando ai propri sostenitori una gioia provata raramente nella loro vita calcistica.

Il risultato in se e per sè è già meraviglioso ma, all’interno, racchiude una storia incredibile (come se non lo fosse già che un club di Football League 2 elimina una squadra di Premier League): nella seconda frazione di gioco il 23enne centrocampista Roofe decide la sfida con una doppietta. La storia di questo ragazzo è simile a quella di molti adolescenti in tutto il mondo, caricati di responsabilità e magari psicologicamente fragili: il WBA puntò forte su di lui, salvo poi lasciarlo andare in giro per l’Inghilterra e ritrovarsi poi ad Oxford. La sua avventura è legata fortemente a quella del suo allenatore, Michael Appleton, anche se la storia di quest’ultimo termina in modo tragico ed il fato vuole che l’attuale allenatore dell’Oxford ai tempi dell’accaduto fosse un giocatore del West Brom: dopo un avvio promettente di carriera, il Manchester United di Sir Alex Ferguson lo gira al Preston North End dove resta per 4 stagioni, due delle quali di ottimo livello. Arriva al WBA con molte aspettative ma, appena la sua squadra raggiunge la Premier League, accadde l’incidente che gli rovinò la vita. In allenamento, a causa di uno scontro di gioco con il suo coinquilino, Des Lyttle, Appleton subì un’iperestensione del legamento del crociato anteriore riguardante il ginocchio destro. Prognosi durissima: tutta la stagione fuori. O almeno così si pensava, la giovane promessa del West Brom non riuscì più ad aiutare la sua squadra, fu costretto al ritiro.

La vittoria di oggi, Michael la dedica a se stesso: appesi gli scarpini al chiodo prese il tesserino da allenatore ma una serie di annate non brillanti lo relegano all’attuale squadra, l’Oxford appunto. E fu così che, in un giorno di metà gennaio, Appleton si tolse lo sfizio di rubare con prepotenza tutte le prime pagine dei quotidiani sportivi d’oltremanica. Più forte delle avversità, più forte di chi al suo posto avrebbe mollato: c’è da metterci la mano sul fuoco, sarebbero stati tanti ma non Michael Appleton.

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